Per cinque dei 15 braccianti agricoli ritenuti responsabili di aver percepito indebitamente indennità di disoccupazione il processo, celebrato davanti al GUP Parrinello si è concluso con un patteggiamento, già richiesto dagli avvocati difensori nella precedente udienza, il procedimento giudiziario a loro carico. Si tratta del processo scaturito dall’operazione condotta dalla sezione di pg della Guardia di Finanza e coordinata dal Procuratore capo Alberto Di Pisa e dal sostituto procuratore Nicola Scalabrini secondo cui sarebbe stata messa in atto una truffa all’INPS pari a circa trecentomila euro nel periodo che va dal 2000 al 2011. All’epoca scattarono tre arresti. Nell’ultima udienza, a patteggiare pene (tutte sospese) che vanno da otto mesi ad un anno sono stati: Andrea Salvatore De Pasquale, di 44 anni (assistito dall’avvocato Piergiorgio Giacalone), Francesco De Vita, di 68 anni, e Antonino Sciacca 31enne difeso da Alessandro Casano, Gaspara Giacalone, assistita dall’avvocato Mario Noto e Tommaso Pipitone, di 50 anni. La differenza di condanna sarebbe legata a due fattori: l’entità delle somme percepite indebitamente e il fatto che in molti hanno già risarcito l’Erario. Per uno degli imputati: Salvatore Ampola, non presente per ragioni di salute, la posizione è stata stralciata e l’udienza è fissata per il 17 luglio. Invece Pasquale Paladino, assistito dall’avvocato Diego Tranchida, il processo, come richiesto, sarà celebrato con rito abbreviato. Gli altri braccianti coinvolti sono tutti stati rinviati a giudizio e il processo si terrà davanti al giudice monocratico.
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