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Omicidio Arculeo: arrestato il terzo complice, incastrato da GPS e video

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mercoledì 28 maggio 2025 - 12:51

Omicidio Salvatore Arculeo: arrestato il terzo complice a Trapani

Marsala/Trapani – Nuova svolta nelle indagini sull’omicidio Salvatore Arculeo. La Polizia di Stato ha arrestato il terzo complice del brutale assassinio, un trentaduenne residente ad Alcamo, accusato di omicidio volontario, distruzione e soppressione di cadavere. L’arresto è avvenuto su ordine della Procura della Repubblica di Trapani, eseguito grazie a una misura cautelare disposta dal GIP del Tribunale.

Omicidio Salvatore Arculeo: fermati tutti i responsabili

Il delitto risale al 9 maggio scorso, quando il cadavere semicarbonizzato di Salvatore Arculeo venne rinvenuto in un’area isolata nei pressi delle “Terme Gorga”, tra Calatafimi e Segesta. Le indagini coordinate dalla Squadra Mobile di Trapani, in collaborazione con quella di Palermo, hanno permesso di risalire al terzo presunto responsabile grazie a un incrocio di elementi tecnici e testimonianze.

Nelle ore successive al macabro ritrovamento, erano già stati sottoposti a fermo due uomini originari di Partinico, di 35 e 47 anni. I due sono attualmente in carcere, dopo la convalida dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Palermo, successivamente confermata anche dal GIP di Trapani.

Una morte violenta: 17 coltellate e un rogo per nascondere il delitto

Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, Arculeo sarebbe stato colpito con almeno 17 coltellate in un luogo isolato. Il corpo, ancora in vita o già privo di sensi, sarebbe poi stato dato alle fiamme per impedire l’identificazione e rendere più difficile la ricostruzione dei fatti. Le indagini hanno rivelato che i responsabili avevano tentato precedentemente di stordire la vittima con un integratore di melatonina sciolto in una bevanda.

Tracciamenti GPS e video: così è stato incastrato il terzo uomo

L’inchiesta si è basata su rilievi tecnici, analisi dei tabulati telefonici, tracciamenti GPS, e acquisizione di immagini da sistemi di videosorveglianza. Tutti questi elementi hanno consentito agli investigatori di delineare una dinamica coerente, confermata da riscontri oggettivi e testimonianze incrociate.

Il trentaduenne alcamese, destinatario del provvedimento, è stato condotto presso la Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani. Secondo l’accusa, avrebbe partecipato attivamente al piano per uccidere Salvatore Arculeo insieme agli altri due complici, con movente legato a motivi economici: la vittima era in possesso di una cospicua somma di denaro la sera dell’omicidio.

Le indagini continuano: possibile coinvolgimento di altri

La Procura della Repubblica di Trapani continua a indagare per chiarire eventuali responsabilità aggiuntive e approfondire il contesto del delitto. Al momento, l’ipotesi prevalente è che si sia trattato di un’aggressione premeditata con l’obiettivo di derubare la vittima.

Gli investigatori sottolineano che la responsabilità penale dei soggetti coinvolti sarà accertata solo con sentenza definitiva, nel rispetto del principio costituzionale di presunzione d’innocenza.

Complimenti alla Polizia di Stato per la professionalità dimostrata in questo delicato caso.


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