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Mattarella, all’opera di sradicamento va data continuità: la Giornata della Legalità 33 anni dopo Capaci

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venerdì 23 maggio 2025 - 12:33

Giornata della Legalità: 33 anni dopo la strage di Capaci

Marsala – Il 23 maggio, l’Italia celebra la Giornata della Legalità in memoria della strage di Capaci del 1992. Una data che segna una ferita ancora viva nella coscienza nazionale: quel giorno, un attentato mafioso uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Le parole di Falcone, “la mafia è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani ha un inizio e avrà una fine”, risuonano oggi con rinnovato vigore.

Mattarella: “Una ferita nella storia repubblicana”

Nel suo messaggio ufficiale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza della memoria e della continuità nella lotta alla mafia: «La mafia ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità». Ha inoltre richiamato l’attenzione sui nuovi legami tra criminalità e settori economici e finanziari, esortando le istituzioni e la società civile a non cedere all’indifferenza.

Meloni: “Il ricordo guida l’azione del Governo”

Anche la premier Giorgia Meloni ha pubblicato un messaggio sui social: «Ricordiamo Falcone, Morvillo, gli uomini della scorta e tutte le vittime della mafia. Il loro esempio continua a guidare la nostra azione contro la criminalità. Senza tregua, senza compromessi».

La Russa e Fontana: “Simboli della giustizia”

Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha definito la strage «una delle pagine più drammatiche della storia repubblicana» e ha ricordato Falcone come «simbolo di uno Stato che non si arrende alla criminalità». Il Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha parlato di «una pagina incancellabile» e ha rivolto un appello ai giovani: «Promuovere la cultura della legalità è un dovere storico».

Palermo al centro delle commemorazioni

Le celebrazioni ufficiali si sono svolte a Palermo, con momenti istituzionali al Museo del Presente a Palazzo Jung. Tra i presenti: i ministri Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alessandro Giuli, il Presidente della Regione Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla, la sorella del magistrato Maria Falcone, il procuratore capo Maurizio de Lucia e Pietro Grasso, giudice del maxiprocesso.

Il silenzio davanti all’Albero Falcone

Nel pomeriggio, alle ore 17.58, orario esatto della strage, il trombettiere della Polizia ha suonato il silenzio davanti all’Albero Falcone in via Notarbartolo. Subito prima, l’artista Giovanni Caccamo si è esibito in un momento musicale carico di emozione. La sorella Maria Falcone e Piero Grasso hanno letto i nomi delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio, ribadendo l’importanza del ricordo come presidio di giustizia.

Complimenti a tutte le istituzioni, le scuole, i cittadini che ogni anno contribuiscono a tenere viva la memoria di Giovanni Falcone e di tutte le vittime innocenti di mafia.


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