“Attenzione, rallentare. In questo paese i bambini giocano ancora per strada”. E’ il cartellone che campeggia all’ingresso del Comune di Rignano Garganico, un paesino del foggiano di poco più di 2mila anime. Qui i bambini giocano ancora in piazza con il pallone, magari le mamme non li chiamano più dal balcone ma sul cellulare, poco importa. Quello che è significativo è il messaggio di voler tutelare l’infanzia, l’adolescenza e non (solo) con misure drastiche. In alcuni casi togliere i figli da un ambiente familiare, che non sia malsano s’intende, in maniera incondizionata e senza fornire le adeguate misure, non è la giusta strada da intraprendere. Anzi, spesso è deleterio per crescere giovani sani.
Questo è solo uno dei tanti motivi che hanno portato l’AnciSicilia, il Tribunale dei minori di Palermo, la Regione Sicilia e le Istituzioni coinvolte a vari livelli, ad incontrarsi per parlare di un tema delicato soprattutto in certe realtà del Mezzogiorno d’Italia: “I diritti dell’Infanzia e le competenze delle Istituzioni”. La rete, è importante. Una rete formata da interlocutori istituzionali che possano comunicare con i vari enti locali. Perchè, alla fine della fiera, sono sempre le amministrazioni comunali l’ultimo gradino di questa scala. “È’ indispensabile che ci sia una migliore comunicazione con i servizi sociali dei comuni finalizzata a una collaborazione istituzionale nell’interesse e nella tutela dei minori”, ha affermato il Presidente di AnciSicilia Leoluca Orlando, e ciò anche per quanto ne concerne la giustizia minorile.
Le punizioni per chi ad esempio commette dei piccoli reati o non rispetta le regole in un determinato contesto – a scuola come in strada – dovrebbero tendere alla rieducazione nel breve termine, dove il ragazzo possa capire cosa sia il sacrificio, cosa significa portare a termine con fatica un lavoro. E questo è uno dei pochi casi in cui il “metodo americano” dovrebbe essere trasposto nel nostro Ordinamento. Si è parlato, nel corso dell’incontro, di creare percorsi personalizzati a tutela dei piccoli cittadini, perchè ognuno ha una propria storia alle spalle, spesso difficile, anche drammatica, affinchè il bambino o ragazzo possa seguire le proprie aspirazioni ed uscire da una condizione di disagio sociale e psicologico. Oggi le Politiche Sociali in Italia sono alquanto forti. Diverse sono le possibilità date dallo Stato da un punto di vista socio-assistenziale. Spesso però, sono i comuni a non prendere la palla al balzo. Ed è un peccato rinunciare a degli investimenti solo perchè si perde tempo o perchè non si sfruttano strutture, impianti, che peraltro potrebbero utilizzare personale da impiegare nel settore.