Giovedì 8 marzo, in occasione della Giornata mondiale della donna, si è costituita a Trapani “Rete per la Vita”: a dare forma al sodalizio i rappresentanti delle Associazioni: Osservatorio per la Legalità e per i Diritti violati, Simona Genco Onlus, Azione Cattolica, Codici, Movimento per la Vita, Centro di Aiuto alla Vita, Centro Italiano Femminile, Forum delle Famiglie, ai quali si è aggiunto ieri anche il Movimento Cristiano dei lavoratori.
Presenti all’incontro anche una delegazione del movimento cinque stelle, da sempre attento ai problemi di azzardo e usura, il Sindaco di Erice Daniela Toscano, il Presidente del Consiglio Comunale Giacomo Tranchida, l’Assessore con delega alle politiche sociali Patrizia Baiata, e a titolo personale anche l’ex Comandante della Polizia municipale di Trapani Dott. Biagio De Lio, che sono intervenuti apportando alcune idee costruttive al progetto.
La “Rete”avrà una dimensione provinciale e lo scopo sarà quello di avanzare iniziative finalizzate alla sensibilizzazione nel territorio circa il diffuso problema della violenza di genere e dei soggetti deboli, oltre che agire per una pronta tutela delle loro vittime.
Tra gli obiettivi il riconoscimento da parte degli enti locali come Osservatorio, la realizzazione di un Centro di prima accoglienza e di ascolto per donne vittime di violenza – anche accompagnate da minori – che decidono di denunciare attraverso una gestione condivisa tra i vari Comuni consorziati, con la nuova Provincia e con l’ausilio delle varie cooperative ed Associazioni Onlus e di volontariato, oltre che con il coinvolgimento di risorse umane qualificate quali psicologi, medici, assistenti sociali ed avvocati.
“Tra gli immobili utilizzabili – spiega l’Avv. Vincenzo Maltese Presidente dell’Osservatorio per la Legalità e per i Diritti violati – vi potrebbero essere senza dubbio quelli confiscati alla criminalità organizzata già assegnati ai Comuni”.
Inoltre, tra le altre proposte, continua l’Avv. Vincenzo Maltese, quella di contribuire ad un tangibile miglioramento della normativa riguardante stalking e femminicidio (Legge n.119/2013) ed, in particolare, l’aspetto relativo alle misure cautelari verso gli autori di tali violenze, con particolare attenzione a quelle perpetrate tra le mura domestiche e nell’ambito lavorativo.
Non mancano, poi, proposte volte ad assicurare la tutela del nascituro frutto di violenza: “a tale delicata situazione – spiega l’Avv. Giacoma Scibilia del Movimento per la Vita e la prof.ssa Maria Rita Pecorella Vita per il Centro di Aiuto alla Vita – si potrebbe porre rimedio cercando di dare supporto alla donna perché possa portare a termine la gravidanza (per esempio coinvolgendo anche ginecologi che eseguono visite gratuitamente etc) e, qualora la donna non volesse tenere il bambino, si potrebbero installare sul territorio – così come avviene ad oggi nel resto d’Italia – le “Culle per la Vita”, riscaldate e poste all’ingresso di conventi, chiese, Curie vescovil e comuni dove le mamme possono riporre i loro bimbi affidandoli alla Provvidenza”.
Tra gli altri obiettivi della “Rete per la Vita”, poi, iniziative volte ad arginare la dilagante piaga dell’azzardo, ludopatia ed usura attraverso la forte richiesta di sottoscrizione da parte di Sindaci ed Amministrazioni locali di ordinanze “anti-slot” sul modello dei Comuni di Torino, Roma e Rimini.
La “Rete”, pertanto, ai fini di una migliore realizzazione di tali scopi, rimane aperta all’adesione di tutti coloro che vorranno spendersi per la tutela della persona e della vita, prefiggendosi di diventare un vero e proprio laboratorio di idee ed uno stabile punto di riferimento sul territorio. Il primo evento in programma nelle prossime settimane sarà una tavola rotonda sui “conflitti familiari”.
Cronaca