Ci sommergono di dati, ci inondano di informazioni. In questo periodo in “particolare” ci arrivano anche i sondaggi elettorali. Pazienza? Pazienza un corno. Chi come noi ha il dovere professionale di leggerli per decifrarli ed eventualmente proporli e commentarli, rischia di non capirci nulla. Si inizia con i dati Istat per arrivare al sondaggio sul gradimento del look di tale attrice piuttosto che di un presentatore che balbetta. Poi ci sono i sondaggi e le statistiche su fatti più seri. Riguardano quasi sempre malattie o episodi cruenti, e noi che ascoltiamo andiamo avanti così cercando di adeguarci, magari abbiamo idee diverse dai risultati che leggiamo, ma ci riflettiamo e a volte cambiamo quasi senza accorgercene idea. Come sostiene un nostro conoscente ormai nell’era della comunicazione finiamo per pensarla…come la maggioranza. Per cui se milioni di persone hanno guardato in tv il Festival di Sanremo…l’abbiamo guardato anche noi. Poi ci sono i dati diffusi dalle agenzie più o meno serie e su argomenti, non so se ci capite, più o meno importanti. Il dato diffuso ieri è particolarmente raccapricciante: in Sicilia c’è il più alto tasso di mortalità infantile in Italia. Un bambino che nasce dalle nostre parti (i genitori tocchino ferro e quant’altro) ha il doppio delle possibilità di morire rispetto ad uno che vede la luce in Lombardia. Un dato incredibile che si ripete praticamente ogni anno. Il dato afferma che il tasso di mortalità infantile in Sicilia è di 4,14 decessi per mille nati vivi, mentre in Lombardia è di 2,48. La morte entro il primo mese di vita ha un tasso di 1,98 ogni mille bambini nati vivi, mentre in Lombardia è pari a 1,06. E qui andiamo verso lo specifico che se vogliamo è ancora più agghiacciante: secondo gli esperti le cause sono le pessime condizioni della sanità siciliana, con corruzione, sprechi, e poca attenzione alle strutture. E mentre i politici fanno un vanto delle cose che hanno fatto in tema di sanità (quelli che governavano prima) o che si apprestano a fare (quelli che si sono succeduti alla guida della nostra Regione), arrivano i dati e i motivi per cui la sanità nel settore di cui ci stiamo occupando (perché negli altri settori…) è tanto indietro rispetto al resto del Paese. Se non fosse un argomento serio, ci verrebbe da citare una canzone (è periodo musicale…) di qualche anno fa: “era meglio morire da piccoli che vedere questo schifo da grandi”. Forse i politici che si occupano di sanità nella nostra regione vi si sono ispirati e infatti i bambini muoiono…
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