Reduce da tre elezioni consecutive all’Ars (2006, 2008, 2012), Baldo Gucciardi si ripresenta ai cittadini trapanesi tra le file del Pd. Stavolta lo fa da assessore regionale in carica, dopo due anni alla guida della complessa macchina burocratica della sanità siciliana.
Che differenze trova rispetto alle campagne elettorali che ha vissuto in precedenza?
Probabilmente la gente è un po’ più disinteressata, purtroppo. Di fronte alla freddezza dei cittadini mi sono chiesto cosa può fare la politica per recuperare fiducia. Il cittadino detesta la politica dell’insulto, della rissa, della confusione. Detesta chi non racconta cosa ha fatto nei suoi anni di impegno politico, cosa prospetta per la sua vita. Questo è il motivo che mi ha spinto a condurre questa campagna elettorale, spiegando gli obiettivi che ho raggiunto come assessore, come capogruppo. Risultati importantissimi, che racconto con pacatezza, perchè i cittadini hanno il diritto di conoscere senza frastuono ciò che ognuno ha fatto, per poter liberamente decidere per chi votare.
Negli anni precedenti si è candidato dopo esperienze da deputato di opposizione. Stavolta il Pd è stato parte integrante di un governo, quello guidato da Rosario Crocetta, che a detta di molti siciliani ha deluso le attese. Alla luce di ciò ha trovato maggiori difficoltà nel proporsi ai cittadini rispetto al passato?
Ho svolto la mia esperienza di assessore alla salute senza subire alcuna interferenza da parte del governatore. Ho svolto la mia battaglia nelle sedi romane o dell’assessorato regionale in assoluta autonomia. Mi sono assunto una responsabilità grandissima, di riformare la sanità siciliana, sbloccando decine di migliaia di posti di lavoro. Nel mese di marzo ho adottato il decreto che rimodula la rete ospedaliera, mentre ad agosto sono stati sbloccati i concorsi. Nel fare ciò, non ho subito alcuna intereferenza e ho svolto una funzione delicatissima con l’autonomia che deve avere un assessore che gestisce 10 miliardi di euro, somma che costituisce il fondo sanitario regionale.
In provincia di Trapani c’è una competizione molto forte nel Pd. Il suo collega Paolo Ruggirello l’ha di fatto sfidata, promettendo di essere pronto a prendersi il partito in provincia nel caso in cui dovesse essere il primo degli eletti.
Io il Pd l’ho costituito e l’ho fondato. Sono stato il primo e il secondo segretario provinciale, sono stato e sono ancora dirigente regionale e nazionale di questo partito. Il Partito Democratico va conosciuto, prima di potervi militare. Non c’è nessuna sfida, finchè ci sarò io non ci sarà mai un partito nel partito. Il Pd continuerà ad essere il partito di tutti, non sarà mai proprietà di una sola persona. Si mettano il cuore in pace i miei colleghi e chi pensa di conquistare il Pd. Il Pd è dei militanti, degli iscritti, dei cittadini, di tutti coloro che attraverso il partito democratico hanno scelto di svolgere una funzione civile, che è quella di costruire nel nostro Paese una nuova categoria culturale, che è quella di una posizione riformatrice nuova. Per cui, chi pensa di volersi impossessare del partito democratico, farebbe bene a pensare ad altro.
Marsala è amministrata dal centrosinistra e da un sindaco con la tessera del Pd in tasca, che è stato anche dirigente comunale del suo partito. Che giudizio dà dell’operato di questa giunta, pensando anche alla crisi di maggioranza a cui da alcuni mesi stiamo assistendo?
E’ evidente che dopo il primo periodo di rodaggio, il governo della città di Marsala, come accade a tutti i governi, stia vivendo una condizione di difficoltà con il Consiglio comunale e la sua maggioranza. Credo che all’indomani del risultato elettorale occorrerà cambiare marcia e cambiare passo. Ritengo che il sindaco abbia tutta l’intenzione di andare in questa direzione. Occorre fare presto e procedere in maniera spedita, perchè è indispensabile che la quinta città della Sicilia abbia un governo e un Consiglio comunale che dia le giuste risposte ad una comunità che è in una fase delicatissima nella proposizione di politiche di sviluppo. Ci sono tanti e tanti obiettivi da raggiungere e per far tutto questo occorre rendere più solida l’amministrazione e far sì che il Consiglio comunale, piuttosto che confusione, regali provvedimenti seri e concreti per il futuro e la prospettiva di Marsala.