Colpi di mitra su un peschereccio mazarese

redazione

Colpi di mitra su un peschereccio mazarese

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mercoledì 18 Gennaio 2017 - 15:36

Ennesimo tentativo di sequestro per un peschereccio mazarese, “Principessa Prima“, che nel pomeriggio del 16 gennaio è stato avvicinato in acque internazionali da miliziani libici che hanno sferrato contro l’imbarcazione diversi colpi di mitragliatrice. Fortunatamente l’equipaggio, composto da 7 uomini, tutti mazaresi, è riuscito a fuggire.

E’ insopportabile che la vita dei nostri pescatori sia messa seriamente a rischio da veri e propri atti di pirateria. Il grave incidente avvenuto è l’ultimo in ordine temporale di una guerra che da oltre 50 anni affligge la marineria mazarese, la “guerra del pesce”, che ha costi sia umani che economici altissimi. Le Autorità regionali e nazionali mettano in campo tutti gli strumenti finalizzati a creare un clima di dialogo positivo e di cooperazione con le Autorità di tutti i Paesi del Mediterraneo. Intervengano prontamente per tutelare l’incolumità dei nostri pescatori ed evitare epiloghi funesti”. Lo ha detto il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, incontrando gli armatori Giuseppe Pipitone e Settimo Asaro del motopesca “Principessa Prima” che nel pomeriggio del 16 gennaio è stato affiancato e mitragliato a circa 20 miglia dalle coste di Bengasi e Derna; fortunatamente il sangue freddo del comandante Matteo Asaro e del suo equipaggio ha scongiurato un sequestro dalle conseguenze imprevedibili. Tumbiolo, insieme ai rappresentanti del Coordinamento Filiera Ittica Mazara, ha espresso agli armatori del motopesca “Principessa Prima” la solidarietà ed il sostegno di tutta la marineria. Il Presidente del Distretto ha informato dell’accaduto l’Assessore alla Pesca della Regione Siciliana, l’On. Antonello Cracolici.
Esprimo seria preoccupazione per questo ennesimo attentato a danno dei pescatori siciliani e mazaresi in particolar modo – ha detto il sindaco di Mazara Nicola Cristaldi Rimangono ancora da definire le dinamiche di quanto accaduto ma è evidente che questo episodio è di una gravità inaudita. Solo la buona sorte e la bravura dell’equipaggio hanno evitato il peggio. Non è più concepibile che i nostri pescatori, che costantemente danno la loro fattiva collaborazione per il salvataggio di naufraghi, siano oggetto di tentativi di sequestro e addirittura gli si spari addosso. Il nostro Governo nazionale e l’Europa tutta debbono prendere una posizione chiara sull’intera vicenda per garantire l’incolumità di chi, con enormi sacrifici, va per mare per sostenere la propria famiglia”.

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