Giornale di Sicilia in sciopero. I sindacati esprimono solidarietà ai cronisti

redazione

Giornale di Sicilia in sciopero. I sindacati esprimono solidarietà ai cronisti

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martedì 25 Ottobre 2016 - 13:27

Sta vivendo una delle stagioni più difficili della sua storia recente il Giornale di Sicilia, che da oggi – per tre giorni – non sarà in edicola. Una decisione sofferta da parte del comitato di redazione, che ha affidato a una nota stampa le motivazioni che hanno portato alla proclamazione di tre giornate di sciopero. Da un lato l’inizio della procedura di cassa integrazione per i giornalisti dello storico quotidiano siciliano, dall’altro un progetto di riorganizzazione lavorativa che non trova il consenso dei dipendenti.

Sulla vicenda, che già nei giorni scorsi aveva visto un duro intervento dell’Assostampa di Trapani, si registra adesso l’intervento di Cgil e Cisl che hanno espresso la propria solidarietà ai giornalisti del Gds, attraverso due distinte note inviate a tutti gli organi di stampa.

La Cgil di Trapani: “Lo sciopero di tre giorni proclamato dal Cdr del giornale, che fa seguito alla messa in cassa integrazione a zero ore di diciassette giornalisti contrattualizzati in tutta la Sicilia e tra questi tre della redazione trapanese (Gianfranco Criscenti, Andrea Castellano e Luigi Todaro ndr), denuncia un malessere che si ripercuote sulla libertà di stampa e su un’informazione attenta e puntuale al servizio dei cittadini”. “In un territorio in cui la mafia esercita il suo strapotere a danno dei cittadini onesti e dell’economia sana – dice il segretario generale Filippo Cutronail ridimensionamento di un giornale non mette soltanto a rischio i posti di lavoro di decine di giornalisti, ma inferisce un colpo mortale alla pluralità dell’informazione libera e democratica”.

La Cisl Palermo Trapani: “L’informazione che dà voce a tutte le questioni centrali per il futuro della città di Palermo, Trapani e di tutte le altre città dell’Isola, alle vertenze, alle emergenze, non può fare a meno dell’importante storica testata giornalistica. Ci auguriamo – commenta Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – che si possa trovare presto una soluzione alla vertenza che tuteli i livelli occupazionali e i diritti di tutti i lavoratori, giornalisti e poligrafici della redazione”.

Per completezza di informazione riportiamo le note con cui il Comitato di redazione del Giornale di Sicilia e l’editore del quotidiano spiegano le rispettive posizioni.

La nota del Cdr

Il comitato di redazione del Giornale di Sicilia e tutti i giornalisti hanno accettato con grande senso di responsabilità la cassa integrazione dopo una lunga trattativa con l’azienda – afferma una nota del Cdr -. Un pesante sacrificio che comporta una riduzione del 18,50 per cento dello stipendio. La vertenza è iniziata lo scorso giugno e la cassa integrazione è partita dalla scorsa settimana. Nel frattempo la direzione non ha ancora comunicato il piano definitivo dell’organizzazione del lavoro che dovrà valere per i prossimi due anni”. “Oggi la direzione ha comunicato un aumento dei carichi di lavoro e una nuova organizzazione, senza avere mai parlato di questo con il Cdr. – prosegue la nota – Una decisione grave, adottata peraltro alla vigilia di un incontro tra direzione e azienda, previsto per il prossimo giovedì. Non capiamo, nè accettiamo questa improvvisa accelerazione, che peraltro contraddice e rimette in discussione formalmente l’accordo siglato in sede romana e all’ufficio provinciale del lavoro che prevede la riduzione, proporzionale al numero dei redattori messo in casso integrazione, della produzione”. La redazione e il Cdr hanno respinto “con forza questo progetto“.

La replica della direzione

La nuova organizzazione del lavoro é stata ripetutamente comunicata in documenti scritti leggibili da tutti ed è stata illustrata nelle riunioni che hanno preceduto l’attuazione della Cassa Integrazione sia a Palermo che a Roma. Abbiamo accorciato l’attività di programmazione del giornale e allungato, per ogni redattore, il tempo da dedicare alla fattura delle pagine. Diamo ai lettori un giornale più ricco e moderno che spiega i fatti e le notizie quando Internet spiazza ormai la carta stampata sui tempi della cronaca. Questo comporta per i giornalisti un minor numero di titoli da redigere determinando carichi di lavoro più che sostenibili nell’orario contrattuale di sette ore e dieci minuti al giorno suddivisi in un arco lavorativo di cinque giorni la settimana, unico parametro, quello dell’orario, cui può essere vincolata ogni organizzazione del lavoro e, all’interno del quale, ogni prestazione possibile deve essere svolta. Questo si è fatto dopo averlo più volte detto e scritto rispettando gli obblighi di comunicazione previsti dal contratto e nei tempi previsti dall’accordo stipulato sulla Cassa Integrazione. Così siamo noi a non capire perché il Cdr si produca in una vistosa e dimostrabile alterazione dei fatti che fa precipitare il clima aziendale in una fase di tensione acuta e rimette pericolosamente in discussione gli accordi raggiunti, assumendosi responsabilitá gravi su involuzioni che la crisi generale subita duramente dal nostro settore, in tutto il paese, potrebbe rendere inevitabili pure nella nostra azienda“.

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