C’è chi la vuole vera (Linda Licari), chi la chiede seria (Giovanni Sinacori), chi la invoca da 13 mesi (Enzo Sturiano). Un po’ come la “Titina” della celebre canzone, quella che tutti cercavano e nessuno riusciva a trovare. E la “Titina” della situazione, nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Marsala, è stata la verifica politica, chiesta da tutti i gruppi di maggioranza e invocata anche dalle opposizioni. Il dibattito, naturalmente, si è incentrato sulle dimissioni dell’assessore Lucia Cerniglia e sugli effetti politici della sua sostituzione in seno alla giunta Di Girolamo.
In apertura di seduta, alla presenza degli assessori Accardi e Passalacqua, il presidente Enzo Sturiano (poi intervenuto più volte nel dibattito politico) ha ringraziato l’ex assessore Cerniglia per i 15 mesi di attività amministrativa, sottolineando sia il fatto di essere stata presente in Consiglio e nelle competenti Commissioni, nonchè la sua riconosciuta disponibilità al dialogo e al confronto. Alle parole del presidente si sono associati con forme e toni diversi tutti i consiglieri che – a nome del gruppo di appartenenza o a titolo personale – hanno preso poi la parola, argomentando su cause, motivazioni e ripercussioni politiche delle dimissioni stesse. Nell’ordine, sono intervenuti: Ginetta Ingrassia, Flavio Coppola, Arturo Galfano, Pino Milazzo, Aldo Rodriquez, Ivan Gerardi, Giovanni Sinacori, Daniele Nuccio, Alfonso Marrone, Walter Alagna. Parole di apprezzamento umano per la Cerniglia sono arrivate da Linda Licari e Antonio Vinci (a sua volta critico con il sindaco per l’assenza alla seduta), che però hanno ricordato come la segretaria comunale del Psi sia stata spesso oggetto di attacchi durante il suo mandato, mentre Letizia Arcara, rivendicando il proprio giudizio critico sull’operato dell’ex assessore, ha accusato i colleghi consiglieri di aver allestito, nel corso del dibattito “un monumento all’ipocrisia“.
Ma sono state le ripetute richieste di verifica politica, come detto, a caratterizzare gli interventi dei consiglieri.
“Mi preoccupano le dimissioni della Cerniglia, ma soprattutto le conseguenze: che maggioranza avrà questa amministrazione? Avranno i numeri per governare?“, si è chiesto Ivan Gerardi. “I numeri non ci sono da 13 mesi“, ha replicato Enzo Sturiano che ha poi ripreso la parola per un duro affondo nei confronti del sindaco: “In campagna elettorale si diceva noi governeremo la città. Dal 17 giugno si è cominciato a dire io sono il padrone della città”. “È tempo che l’amministrazione faccia una seria riflessione – ha detto Giovanni Sinacori -. Io ho perso le elezioni, sono un consigliere comunale di minoranza. Ma rappresento una parte della città. Se questo vorrà dire votare alcune delibere utili alla città provenienti dall’amministrazione, non ce ne vergogneremo. Ma continueremo anche a portare avanti le nostre proposte“.
“E’ bene trovare equilibri e numeri – ha aggiunto Daniele Nuccio – ma non a tutti i costi. Non per accontentare il Psi o Cambiamo Marsala. Un anno fa abbiamo promesso alla città tanto altro. Se tutto si ridurrà al piccolo cabotaggio, sarà molto triste. Non è quelle che ci chiedono i cittadini”.
Arturo Galfano, da parte sua, ha raccontato che da capogruppo del Psi ha già incontrato Alberto Di Girolamo per parlare del dopo – Cerniglia, sentendosi rispondere dal sindaco che il nuovo assessore lo avrebbe scelto lui. “Stando così le cose – ha affermato Galfano – noi restiamo comunque in maggioranza, ma non accettiamo diktat”. Lo stesso capogruppo socialista ha poi negato di essere stato contrario alla Festa della Birra, ma di aver soltanto sollecitato un più adeguato utilizzo di Palazzo Grignani. Sull’argomento sono intervenuti anche Flavio Coppola (“A questo punto, Galfano si assuma la responsabilità e denunci alla Regione l’errato utilizzo di palazzo Grignani“) e Calogero Ferreri, che ha invitato i consiglieri a sostenere le iniziative dei privati in città.
Terminato il dibattito il presidente Sturiano ha proposto il prelievo, condiviso dall’aula (contrario il pentastellato Rodriquez che avrebbe preferito passare subito ai punti propedeutici il bilancio) di quattro debiti fuori bilancio. Dopo la relazione del presidente della Commissione Bilancio Vito Cimiotta si è deciso di sospendere la trattazione del punto 9 in modo da operare ulteriori approfondimenti. Le altre tre delibere sono state approvate a maggioranza. Successivamente, dopo il prelievo e l’incardinamento del punto 5 (propedeutico al Bilancio), Sturiano ha chiuso i lavori, comunicando che avrebbe riunito i capigruppo per fissare una sessione di lavori consiliari interamente dedicata agli atti che riguardano il Bilancio di previsione 2016.