Processo per voto di scambio ad Alcamo, riprendono le udienze in tribunale

redazione

Processo per voto di scambio ad Alcamo, riprendono le udienze in tribunale

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mercoledì 07 Settembre 2016 - 07:27

Dopo la pausa estiva, si è svolta a Trapani l’udienza del processo per voto di scambio alle elezioni amministrative del 2012 nel comune di Alcamo, nel quale sono imputati l’ex senatore del Partito Democratico, Antonino Papania, e il suo braccio destro, Massimiliano Ciccia. Al ballottaggio del 20 e 21 maggio di quattro anni fa, l’ex sindaco Sebastiano Bonventre batteva, per soli 39 voti, il suo rivale Niclo Solina, sostenuto dalla lista Alcamo Bene Comune

Terminate le ferie, nella nuova udienza celebratasi presso il tribunale di Trapani sono stati sentiti i testi della difesa, componenti dei seggi elettorali, nell’ambito del processo per voto di scambio che si sta svolgendo davanti al giudice Messina. Nel procedimento giudiziario insieme all’ex senatore del Partito Democratico, Antonino Papania, e a Massimiliano Ciccia, responsabile della segreteria politica dell’ex parlamentare, con sede in via Roma, sono coimputati: Leonardo De Blasi, il figlio Giuseppe, Giovanni Renda, Leonardo Vicari, Filippo Di Gaetano, Davide Picciché. Mediante l’accaparramento dei voti alle elezioni amministrative del 2012, attività che secondo la ricostruzione dell’accusa i soggetti citati avrebbero svolto illecitamente, si sarebbe avvantaggiato il candidato sindaco del Partito Democratico e delle liste ad esso collegate, Sebastiano Bonventre (diventato primo cittadino nello stesso anno, poi, dimessosi nel 2015). Infatti, dalla ricostruzione degli avvenimenti portata avanti dalla procura di Trapani, grazie anche alle intercettazioni ambientali effettuate dal Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Alcamo, ad ogni elettore venivano promesse somme di denaro per ciascun voto, pari a 50 euro, mentre agli esecutori della raccolta delle preferenze sarebbe stato assicurato dall’ex senatore dem un posto di lavoro all’Aimeri Ambiente, la ditta che si occupava della raccolta dei rifiuti ad Alcamo.

Un primo filone del processo, tenutosi davanti al giudice Fontana, è già culminato con una sentenza di condanna per Antonino Papania e Massimiliano Ciccia, e un risarcimento alle parti civili ammesse per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana: gli elettori alcamesi. Tale sentenza è stata emessa il 21 aprile di quest’anno ed è stata seguita da un’altra, stavolta per diffamazione, ai danni di Niclo Solina, inflitta all’ex sindaco Bonventre. Dopo le dimissioni nel 2015 di quest’ultimo, e il successivo commissariamento del comune affidato a Giovanni Arnone, la città di Alcamo alla vigilia delle ultime amministrative è stato travolto da un altro scandalo: l’arresto dell’ex vicesindaco della giunta Bonventre, Pasquale Perricone, accusato di truffa. Perricone è stato anche assessore durante il mandato del sindaco Giacomo Scala. Insieme a Papania, l’ex sindaco Scala (oggi vicino a Scelta Civica) ha rappresentato la politica del Partito Democratico ad Alcamo che ha governato la città per 20 anni. Le intercettazioni ambientali del processo per voto di scambio in corso sembrano rivelarci, oggi, un sistema politico alcamese che pur di mantenere il proprio potere, ormai consolidato da circa un ventennio, attraverso la raccolta illecita dei voti da parte dei soggetti principali dell’inchiesta Leonardo De Blasi, il figlio Giuseppe, Giovanni Renda, Leonardo Vicari, è disposto a cedere ai “ricatti” di quest’ultimi che avrebbero utilizzato l’ex senatore del PD come un vero e proprio bancomat. Ma a farne le spese, se le accuse dovessero essere confermate, finora è stato Niclo Solina, al quale è stato negato il diritto di governare questa città dagli elettori alcamesi.

Riportiamo di seguito la trascrizione di due intercettazioni ambientali effettuate dopo la chiusura dei seggi l’ultimo giorno del ballottaggio.

INTERCETTAZIONE DEL 21 MAGGIO 2012

ORE 21: 38

DE BLASI Leonardo: Ormai è stato eletto, vaffanculo…

Giuseppe DE BLASI: L’importante è questo…

DE BLASI Leonardo: Non ci interessa a più a noi, Nanà…facciamo passare questa settimana…la settimana prossima ci andiamo…

VICARI Leonardo: Minchia ci devo andare…la prossima settimana…

Giuseppe DE BLASI: Questa settimana la facciamo passare…

VICARI Leonardo: Lui è stato servito e straservito ora a me deve servire…altrimenti butto tutto in aria, che minchia dici…

RENDA Giovanni: INC…Se ne sarà andato là sotto al Santuario…

VICARI Leonardo: Per me se ne può andare anche al Bordello…

RENDA Giovanni: INC…

DE BLASI Leonardo: INC…

Giuseppe DE BLASI: Ragazzi noi il nostro dovere lo abbiamo fatto… INCOMPRENSIBILE…Nanà…

VICARI Leonardo: Più del dovere…

Giuseppe DE BLASI: Ora tocca a lui mi ha fatto soffrire come un cornuto per esser eletto questo…

VICARI Leonardo: Balatelle, Sant’Anna, bordello, casino…Davide mi telefonava di notte…

Giuseppe DE BLASI: Balatelle Balatelle, là là…

VICARI Leonardo: La notte mi telefonava pure…

Giusepppe DE BLASI: In piazza a fare bordello…

VICARI Leonardo: Mi devi ascoltare Nanà, INCOMPRENSIBILE…me lo ha detto il senatore…vero è?…

Giuseppe DE BLASI: Vero è…lui è stato servito Nanà…

RENDA Giovanni: INCOMPRENSIBILE…Con me lui…

VICARI Leonardo: Non mi interessa a me…Ora voglio il lavoro per mio figlio di corsa…Nardino?…

Giuseppe DE BLASI: Questa settimana gli diamo…INCOMPRENSIBILE…facciamo tranquillizzare un po’ le cose, sabato prendiamo l’appuntamento e diciamo: quando dobbiamo venire?

INTERCETTAZIONE DEL 23 MAGGIO 2012 ORE 17.53

DE BLASI Leonardo: Ma noi quando ci dobbiamo andare da questo testa di minchia…

VICARI Leonardo: Sabato prossimo ci andiamo a parlare…

DE BLASI Leonardo: Sabato…venerdì ci andiamo, venerdì mattina…

DE BLAIS Leonardo: Eh?…

VICARI Leonardo: E gli dico: con te debbo parlare…

DE BLASI Leonardo: E sabato ci parliamo per…

VICARI Leonardo: Quando minchia vuole lui, può dire sabato, può dire venerdì pomeriggio…

DE BLASI Leonardo: (dà un’indicazione stradale al figlio) dove lavoro per ora…

Giuseppe DE BLASI: Eh?…

DE BLASI Leonardo: A suo..a…chi è suo fratello…

Giuseppe DE BLASI: Suo genero…

DE BLASI Leonardo: A suo genero, gli ha promesso il posto là…

Giuseppe DE BLASI: A Balestrate…

DE BLASI Leonardo: E a chi gli ha parlato, no non glielo può dire…

VICARI Leonardo: A Balestrate?…

RENDA Giovanni: All’immondizia?…

DE BLASI Leonardo: All’immondizia…a Balestrate…

Giuseppe DE BLASI: O a Partinico?…

DE BLASI Leonardo: oppure… dove hai detto?…

Giuseppe DE BLASI: a Partinico, a Partinico…

VICARI Leonardo: Ancora non hanno iniziato a Partinico…

DE BLASI Leonardo: a…INCOMPRENSIBILE…ancora non è ora, se ne parla tra sei mesi…

VICARI Leonardo: Dove?…

DE BLASI Leonardo: a Borgetto, alla testa di minchia…

RENDA Giovanni: o Partinico…

VICARI Leonardo: a Balestrate?…

DE BLASI Leonardo: eh…

VICARI Leonardo: altri sei mesi ci vuole ancora?

DE BLASI Leonardo: eh, gli ha detto così…quello che gli parla che è interessato per lui…ci siamo?…

RENDA Giovanni: e questo è uno…

DE BLASI Leonardo: e questo è uno?…

RENDA Giovanni: e per noi?…

DE BLASI Leonardo: per noi…spogliati e vai a letto…a noi altri ci accontenta con cinquecento euro a settimana…e siamo a posto…

RENDA Giovanni: cinquecento euro a settimana? Ma cinquecento euro a settimana quando ce li dà?

Giuseppe DE BLASI: Quando ce li dà?…

DE BLASI Leonardo: Quando ce li dà…perché questa settimana non ce li dà…

VICARI Leonardo: non ce ne è più, non per questa settimana…

DE BLASI Leonardo: Non ce ne è dà più? E finito il film…

Giuseppe DE BLASI: È finito il campionato ed è finito il tutto…

DE BLASI Leonardo: Noi altri non dobbiamo campare?…

RENDA Giovanni: Dobbiamo andare a rubare…ora me ne vado a rubare…

Linda Ferrara

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