Già dallo scorso novembre si erano avute le prime avvisaglie ma ora è ufficiale: il Ministero della Funzione Pubblica ha reso noti i posti disponibili per accogliere il personale soprannumerario delle province. Non so se ricordate l’ultimo film di Checco Zalone “Quo vado?” che da impiegato della Provincia in esubero viene mandato (per sfinimento) al Polo Nord. Si spera che non sia una di queste la fine dei dipendenti degli (ormai) ex enti locali. In verità, si parla di “ricollocazione”. Le posizioni vacanti dovrebbero essere circa 3200 a fronte di 1644 persone. Queste dovrebbero quindi essere ricollocate negli enti che necessitano, ovvero i ministeri, la Presidenza del Consiglio, i comuni. Qui, considerando i licenziamenti in massa dei noti casi di assenteismo nel nostro Paese, non dovrebbe essere difficile trovare disponibilità. Ironie a parte, per il resto questi sono i numeri: l’Inps ha 193 posti vacanti gli enti pubblici non economici 153, le università 85, mentre le regioni stanno già provvedendo ad assorbire il personale in esubero. Di diverso avviso però, sulla realtà dei fatti, è la Funzione Pubblica della Cgil. Dal sindacato affermano che, in merito all’operazione di mobilità, i posti liberi sarebbero 5 mila in gran parte corrispondenti a uffici ministeriali e gli esuberi sono principalmente collocati, come volevasi dimostrare, nel Mezzogiorno. Però come si può facilmente constatare, i posti disponibili ad “accogliere” i lavoratori si trovano sparsi per l’Italia, di cui due terzi sono siti nella Regione Lazio, per cui i dipendenti provinciali devono spostarsi in altre città. L’allarme si sta estendendo anche verso i lavoratori della Croce Rossa Italiana. Un dubbio però sorge: e se i lavoratori provinciali di Vibo Valentia siano lo specchio di quello che accadrà da qui a breve? I dipendenti infatti, sono rimasti bloccati nel bel mezzo di un’autostrada mentre erano diretti a Mormanno per parlare con Matteo Renzi della loro situazione: quattro mensilità maturate ma non ancora percepite. Erano a bordo del loro pullman ma la Polizia Stradale li ha fermati. In realtà quella dei lavoratori non era una manifestazione pubblica non autorizzata anche se poteva sembrarla. Erano soltanto dei cittadini che volevano discutere col premier della loro precaria condizione, ma ancora una volta il Governo non ha cercato la via del dialogo.
Lettere