Morta la docente mazarese Maria Cristina Gallo, fu la prima a denunciare lo scandalo dei ritardi nei referti istologici

redazione

Morta la docente mazarese Maria Cristina Gallo, fu la prima a denunciare lo scandalo dei ritardi nei referti istologici

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venerdì 10 Ottobre 2025 - 08:31

Ha lottato fino all’ultimo, ha creduto nella sanità trapanese per curarsi e la stessa l’ha tradita. E’ venuta a mancare la 56enne mazarese Maria Cristina Gallo, la docente che per prima ha denunciato lo scandalo dei ritardi nella procedura dei referti istologici per malattie oncologiche. Ha dovuto aspettare più di 7 8 mesi per sapere a che stadio fosse il suo cancro e lo ha saputo solo quando era già al quarto stadio. Grazie al suo coraggio si è mossa una macchina regionale e nazionale che ha scoperchiato un sistema fallace come quello della sanità trapanese nel post-Covid. I funerali si terranno domani, sabato 11 ottobre, alle ore 10.30 presso la Basilica Cattedrale di Mazara del Vallo. A officiare la funzione sarà il vescovo della Diocesi Angelo Giurdanella.

Il cordoglio di Don Antonino Favata

Il primo messaggio per lei è di Don Antonino Favata, parroco mazarese: “Carissima Cristina, oggi si è conclusa la tua vita terrena: lasci questo mondo, senza fare clamore, per raggiungere Colui che ti ha dato la Vita, Colui che ti ha amata, Colui che ti ha accompagnata in questo pellegrinaggio terreno intriso di gioie e di fatiche. Lasci un’eredità impegnativa, che scopriremo giorno dopo giorno, a tutti coloro che ti hanno conosciuta: la vita va amata e vissuta sempre e comunque, mettendosi, con grande umiltà e dedizione, al servizio degli altri, dei piccoli e degli anziani, di tutti! La vita va tutelata, curata, accompagnata, senza ritardi o leggerezza”.

Il messaggio del sindaco Quinci

“Oggi per Mazara del Vallo è una giornata funesta. La notizia della scomparsa della professoressa Maria Cristina Gallo, che con coraggio ha combattuto una terribile malattia scoperta troppo tardi per gli ingiustificabili ritardi degli esami istologici da parte dell’Asp di Trapani, ci lascia sgomenti. Una vicenda che ‘grida’ giustizia. Siamo vicini alla famiglia”. Con queste parole facendosi interprete del sentimento della comunità mazarese il sindaco Salvatore Quinci esprime il cordoglio della Città per la scomparsa della professoressa Maria Cristina Gallo venuta a mancare all’alba di oggi all’età di 56 anni. Dalle denunce della professoressa Gallo è emerso lo scandalo dei referti consegnati dopo mesi dall’Asp e con la sua battaglia Maria Cristina Gallo ha certamente contribuito a salvare vite umane. Purtroppo ha perso la battaglia contro il cancro ma ha vinto la battaglia del coraggio e dell’esempio di come si affrontano le intemperie.

Cosa succederà a livello giudiziario

Adesso bisognerà capire se giudizialmente le responsabilità dei medici coinvolti cambierà e cosa accadrà in sede processuale. Maria Cristina non ha denunciato solo per lei, ma per tutti, un gesto d’amore per gli altri che in pochi sanno manifestare.

Parla il Coordinamento Flc Cgil Trapani

Il Coordinamento Flc Cgil Trapani ricorda la figura dell’insegnante: “Non è stata solo una vittima della malattia, ma anche una vittima delle inefficienze del sistema sanitario. La sua battaglia non si è fermata alla diagnosi: ha coraggiosamente sporto denuncia alla Procura di Marsala, facendo scoppiare lo scandalo sui ritardi dei referti istologici in Sicilia. Nonostante la drammatica condizione, ha continuato a infondere coraggio e a lottare per la giustizia, trasformando la sua malattia in una “battaglia civile e morale” per il bene di tutti i cittadini. La sua scomparsa riaccende i riflettori sulla necessità urgente di riforme che garantiscano tempi certi per la diagnosi e l’accesso alle cure, affinché nessun altro cittadino sia costretto ad affrontare una doppia battaglia: contro il male e contro un sistema sanitario “malato”. “La malattia è democratica, la cura no”, era il suo messaggio dirompente. La Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil Trapani si stringe attorno alla famiglia, ricordando la sua dedizione all’insegnamento e il suo incrollabile coraggio civico”.

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