Aveva avviato una palestra in un bene confiscato, sequestro di beni per la presidente di un’associazione antiracket

redazione

Aveva avviato una palestra in un bene confiscato, sequestro di beni per la presidente di un’associazione antiracket

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lunedì 23 Dicembre 2024 - 08:33

Ancora un’inchiesta giudiziaria scuote il mondo dell’antimafia in Sicilia. Un decreto di sequestro conservativo ante causam per un valore complessivo di oltre 250.000 € è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Giurisdizionale per la Regione siciliana della Corte dei conti nei confronti della presidente di un’associazione antiracket.

In base a quanto emerso dall’indagine istruttoria, la donna avrebbe occupato, senza averne titolo, un immobile confiscato alla mafia e affidato all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni Sequestrati e Confiscati – A.N.B.S.C, esercitando al suo interno un’attività di palestra.

Gli accertamenti, condotti dalla Procura Regionale della Corte dei conti, hanno tratto origine da una denuncia presentata all’autorità giudiziaria da un imprenditore locale, in cui si lamentava il mancato pagamento di alcuni lavori eseguiti nel locale, per quasi 50.000 €.

Nel dettaglio, è stato possibile appurare che dall’occupazione abusiva dello stesso sarebbe derivato un danno erariale quantificato in circa 165.000 €, cui si aggiungono 80.000 € relativi ai compensi corrisposti negli anni dai fruitori della struttura sportiva e le ulteriori somme (circa 10.000 €) incassate per finalità di lucro.

In tale contesto, il Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo ha proceduto all’effettuazione di accertamenti patrimoniali propedeutici all’individuazione di beni aggredibili nell’ambito di un provvedimento di sequestro conservativo ante causam, il cui scopo è quello di garantire l’azione risarcitoria nei confronti dello Stato.

L’odierna operazione di servizio testimonia la stretta sinergia operativa tra la Corte dei conti e la Guardia di Finanza nel contrasto agli illeciti perpetrati nel settore della spesa pubblica e nella Pubblica Amministrazione, al fine di tutelare l’integrità dei bilanci pubblici e controllare l’efficace gestione delle risorse dello Stato.

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