Si è svolto oggi presso la sede dell’Assessorato regionale all’istruzione della Regione Siciliana l’incontro sul dimensionamento scolastico, che prevede per l’anno scolastico 2025/26 la soppressione di 23 autonomie scolastiche in aggiunta alle 74 già cancellate nell’anno scolastico 2024/25. Delle 23 autonomie scolastiche 5 saranno soppresse a Palermo, 4 a Catania, 3 a Messina e Agrigento, 2 a Trapani, Siracusa, Caltanissetta, 1 ad Enna e Ragusa. Tale dimensionamento ha ricevuto il solo voto contrario della FLC CGIL SICILIA e della Consulta degli studenti.
Per quanto riguarda la provincia di Trapani, come preannunciato, verranno soppressi due istituti: il “Giovanni XXIII-Cosentino” di Marsala e il “Titone” di Castelvetrano. Diversamente da come aveva proposto l’Usr di Trapani, l’assessorato guidato dall’alcamese Mimmo Turano ha deciso di accorpare il Liceo Classico di Marsala con il Pascasino (e non con il Liceo Scientifico “Pietro Ruggieri”), mentre il Tecnologico “Mattarella” andrà con l’Itet “Garibaldi” e il professionale “Cosentino” andrà con il “Damiani”. Il “Titone”, invece, sarà assorbito dal “Ferrigno” di Castelvetrano.
La FLC CGIL Sicilia, rappresentata dal segretario Adriano Rizza, esprime profonda contrarietà a questa ulteriore riduzione, definendola un colpo gravissimo al diritto allo studio e alla qualità dell’istruzione pubblica nell’isola.
“Questo drastico ridimensionamento è il risultato di una norma voluta dal governo Meloni con il solo obiettivo di risparmiare 88 milioni di euro a livello nazionale, a discapito di studenti, famiglie e lavoratori del comparto scolastico. Non possiamo accettare che il futuro dei nostri giovani venga sacrificato sull’altare dei tagli di bilancio”, ha dichiarato Rizza.
Negativo anche il commento della deputata regionale del Pd, Valentina Chinnici: “La scelta di tagliare ulteriormente 23 autonomie scolastiche, di cui ben 5 nella sola Palermo, rappresenta un durissimo colpo al sistema educativo siciliano, già pesantemente provato da criticità strutturali e carenza di risorse. Bene hanno fatto la FLC CGIL Sicilia e la Consulta degli Studenti a votare contro il piano […]. Questo ennesimo ridimensionamento – aggiunge – innesca una guerra tra scuole per la sopravvivenza, generando accorpamenti forzati, aumento del numero di alunni per classe e la perdita di presidenze e segreterie amministrative. Effetti negativi che rischiano di compromettere gravemente la qualità dell’istruzione e la coesione della comunità scolastica, colpendo in particolare le aree interne e le fasce più deboli della popolazione. Non possiamo restare indifferenti di fronte a una decisione che sacrifica il diritto allo studio e al futuro dei nostri giovani in nome di risparmi di bilancio. Chiediamo con forza alla Regione e al Governo nazionale di ritirare questo piano e di avviare un dialogo serio con le parti sociali e le istituzioni scolastiche per costruire un sistema educativo che sia davvero inclusivo e in grado di garantire pari opportunità a tutti gli studenti”. “La decisione – spiega – avrà effetti devastanti sulla tenuta del sistema scolastico regionale, già gravemente provato da carenze di personale, strutture inadeguate e una dispersione scolastica tra le più alte d’Italia. La perdita di ulteriori autonomie comporterà accorpamenti forzati, aumento degli alunni per classe, riduzione delle dirigenze scolastiche e peggioramento della qualità dell’insegnamento. Questo provvedimento colpisce soprattutto le aree interne e le zone più svantaggiate, già carenti di servizi essenziali, aggravando le disuguaglianze territoriali e sociali”.
“La FLC CGIL chiede con forza il ritiro del piano di dimensionamento – conclude – e l’avvio di un confronto costruttivo con il Ministero dell’Istruzione e le istituzioni regionali per garantire un sistema scolastico pubblico inclusivo e di qualità. Non si può risparmiare sul futuro delle nuove generazioni. L’istruzione è un diritto, non una voce di bilancio da tagliare”.