In questi giorni è diventata virale su Facebook un file excel riportante il rendiconto dei pagamenti che i comuni avrebbero effettuato per l’accordo di co-marketing con AMS, la concessionaria pubblicitaria di Ryanair.
Il successo di tale grafico risiede nel fatto che dimostri in maniera impietosa come, a 9 mesi dall’inizio del 2015, la cifra che i comuni hanno versato alle casse della Camera di Commercio rasentino il ridicolo. Così come ridicola e grottesca inizia a diventare la gestione di uno degli asset più importanti per lo sviluppo economico e culturale del nostro territorio.
Non è infatti un segreto che ormai l’aeroporto di Trapani sia diventato il volano principe di un’economia asfittica e lontana dai canali industriali e produttivi del resto d’Europa. L’economia di provincia che su sole, mare, cibo e vestigia storiche ha (aveva) trovato la sua fonte di respiro economico primario, oggi messa a rischio da 24 politicanti che, con fare incosciente, sembrano più propensi a trovare scuse non richieste, piuttosto che risorse economiche promesse.
Di tutto ciò, quello che fa più rabbia è l’impudicizia con la quale questa gente, ad ognuna delle riunioni indette dalla CCIAA, insiste nel propinarci promesse che poi puntualmente disattendono.
– Abbiamo promesso che pagheremo, e pagheremo! – Ci ripetono questi amministratori come degli automi, senza però poi prendersi la briga di onorare quanto dovuto.
E’ importante fare notare di come la radice della parola “onorare”, derivi da un altro termine dal forte potere evocativo: onore.
Una parola che, messa in bocca ai mafiosi ha rischiato di assumere una connotazione negativa, ma che comunque ad oggi non ha perso ancora il suo valore positivo intrinseco. Onorare le promesse è infatti sintomo di rispettabilità, di serietà e di dignità.
Non a caso, tutte qualità che, nella vicenda Ryanair, si contestano ai sindaci in questione. E mi rivolgo a tutti quanti, così da non dare adito a furbesche scappatoie in politichese del tipo “non parla con me”.
Ed è anche inutile che i sindaci continuino a ribadire, come dei dischi rotti, che la colpa è della Regione Siciliana. Siamo tutti d’accordo che la colpa è della Regione, ma soprattutto dei nostri deputati regionali, che non sono stati in grado di costruire nessun solido e duraturo ponte fra l’inconcludente amministrazione Crocetta e le esigenze di un territorio che sembra ormai abbandonato a sé stesso.
Sappiamo perfettamente che la Regione dovrà prendere la questione di petto alla scadenza del contratto in corso. Ma proprio perché c’è un contratto in corso, i Sindaci devono dimostrare di essere i galantuomini che si spacciano di essere, onorando quindi gli impegni presi anche se, a loro avviso ingiusti ed iniqui.
Anche perché sarebbe ugualmente ingiusto se, un domani, gli stessi responsabili del crollo economico di una provincia intera andassero a chiedere voti alle migliaia e migliaia di famiglie che hanno contribuito a mettere o in ginocchio con la loro condotta irresponsabile.
Questo sì che sarebbe ingiusto e sono certo che gli elettori della provincia non perderebbero occasione per ripagare i responsabili con la stessa moneta.
Luca Sciacchitano – First Web