I poliziotti della Questura di Trapani hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di un cinquantenne trapanese, con gravi pregiudizi di polizia. L’uomo è ritenuto responsabile di tentato omicidio.
I fatti risalgono al 26 ottobre scorso. Alle 8 del mattino, è giunta in Sala operativa la segnalazione di un uomo ferito, accasciato sul marciapiede di fronte l’ingresso laterale della Questura. Mentre i poliziotti soccorrevano il ferito, una chiamata anonima segnalava al 112 la presenza in via Ammiraglio Staiti di un uomo armato di spranga. Alla seconda segnalazione seguiva una terza: un soggetto diceva di essere stato coinvolto in una lite scoppiata presso il mercato del pesce cittadino e di temere per la propria vita, perché inseguito da un uomo armato di bastone.
Il successivo intervento degli investigatori della Squadra mobile ha permesso di fare chiarezza sui tre episodi, tutti riconducibili ad un’unica vicenda delittuosa.
Intorno alle 7 di quella mattina, tra due pescivendoli, a lavoro presso il mercato del pesce, era scoppiata una lite; uno dei due, dopo l’alterco, si era allontanato, per poi tornare impugnando un coltello di grosse dimensioni, di quelli utilizzati per sfilettare il salmone o i tonni; si era poi avventato sulla vittima, ferendola gravemente al braccio e alla schiena. Il ferito si era dato alla fuga e, soccorso da due passanti, aveva chiesto di essere accompagnato in Questura, per sporgere querela; una volta in Questura, le sue condizioni si erano però aggravate.
Poco dopo l’accoltellamento, l’aggressore si era allontanato alla guida del suo furgone; lungo via Ammiraglio Stati è stato bloccato dall’auto guidata dal padre della vittima che, impugnando una spranga, lo ha costretto a scendere dal mezzo. L’uomo, inseguito per diversi metri, temendo per la propria incolumità, ha chiamato la Polizia. In seguito, ha confessato l’azione delittuosa e di essersi disfatto del coltello grazie all’aiuto del fratello, anch’egli pescivendolo, presente al momento dell’aggressione.
Dopo il fermo per tentato omicidio, regolarmente convalidato dal GIP del Tribunale di Trapani, l’aggressore è stato condotto in carcere, dove attualmente è ristretto.
La vittima ha riportato una grave ferita all’avambraccio destro, tipica lesione da difesa, con parziale frattura dell’osso, e una seconda ferita alla schiena, entrambe giudicate guaribili in trenta giorni.
Tracce di sangue sono state repertate su una parete interna al mercato del pesce che, al momento della lite, era pieno di gente.
Le indagini della Squadra mobile, coordinate dalla locale Procura, continuano per chiarire i motivi della lite e l’eventuale coinvolgimento di terzi.