Il consigliere comunale Salvatore “Tore” Fileccia, dopo un’intervista a noi rilasciata sul suo ruolo in Aula e la presa di posizione contro il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, interviene pubblicamente con una nota in cui cerca di ‘fare il bravo’.
“Cari Concittadini – scrive Fileccia – mi rivolgo a voi affinché questa lettera possa diventare un monito utile e che possiate far vostri i buoni propositi che mi spingono a scrivere queste poche righe. Durante questi 16 mesi ho ricoperto, per la prima volta nella mia vita, una carica pubblica. Sin dal primo giorno, armato dalle migliori intenzioni, mi sono impegnato per essere sufficientemente all’altezza di potervi rappresentare dentro e fuori l’aula consiliare. La politica che ho sempre visto dall’esterno e che immaginavo essere lo strumento principe per migliorare il territorio, da dentro , si e’ rilevata tutto il contrario. Ad oggi ho vissuto circa 500 giorni di inferno, un periodo dove ho speso tempo nell’evitare querele, dove mi sono sorbito offese, dove ho dovuto difendermi ed attaccare anche a volte superando i limiti che la mia educazione mi hanno sempre imposto. La dialettica verbale, la scrittura social, le foto e le immagini da me utilizzate hanno portato all’estremo la mia capacità di rendervi edotti. Quello che voi ascoltate, leggete ed osservate da fuori… e’ solo il 30% di ciò che io da dentro devo sopportare“.
L’esponente scrive ancora: “I miei compagni di viaggio di maggioranza o di opposizione, ivi compresi assessori e primo cittadino, vivono in un contesto a cui forse abituarsi diventa un prezzo troppo elevato da subire. Qualcuno ormai dopo anni ci ha fatto il callo, altri come me si sentono di incarnare un ruolo lontano dalle proprie origini. Eppure quel 30 Maggio 2023, ringalluzzito da 448 voti, ero certo di poter migliorare le cose. Che io possa avere ragione o torto nei miei comunicati, nei miei post o nelle mie esposizioni dentro l’aula, mi sono reso conto che comunque tutta questa battaglia non migliora lo stato usurato e mal ridotto di Trapani e dei trapanesi. Avevo promesso a me stesso una volta eletto Consigliere Comunale di sacrificarmi in tutto al solo fine di sistemare qualcosa che vedo andare storto …fosse pure una sola cosa. Io a differenza di altri non voglio distogliere l’attenzione dal merito delle problematiche alimentandomi di odio verso il mio avversario politico, io voglio esistere per concentrare gli sforzi in maniera positiva”.
“In questi 47anni ho avuto sempre il pregio di ricevere sorrisi da parte di chi mi incrociava per strada o aveva a che fare con me , noto altresì adesso che la politica invece di unire le persone le divide… e dividendosi una Comunità non può certo migliorarsi – prosegue nello sfogo -. Ecco perchè è giunta ora di cambiare pagina e verso, di continuare sicuramente ad evidenziare le storture ma di far diventare “ologrammi astratti” chi interpreta ogni giorno un ruolo di “avversario volto alla vittoria personale” e non al bene cittadino. Non risponderò più agli insulti, non guarderò questo sindaco con gli occhi di chi deve giudicare (a questo penserete voi), ma combatterò la mia battaglia con il sorriso che mi ha sempre contraddistinto. Non permetterò più a nessuno di interpretare male le mie parole, al solo fine di strumentalizzare i miei pensieri per farmi vedere agli occhi degli altri come il comico, l’inadeguato, il nano, il coniglio, il delinquente politico e chi più ne ha più ne metta. La voglia di restare nei vostri ricordi tra qualche anno, come uno che merita la vostra stima, è più forte della ragione che non voglio avere sul Tranchida di turno .Trapani è da me reputata una Città dalle potenzialità enormi, il posto in cui sono nato e cresciuto e dove voglio rimanere fino alla fine , ed in questo percorso mi piacerebbe notare i passi in avanti che possono portare all’eccellenza questo territorio”.
Poi Fileccia conclude, amareggiato: “Gli inciuci, i meccanismi utili, i corridoi dei palazzi… non possono essere i soli protagonisti della Città che rappresento, non posso accettare e non mi adeguerò mai ad un sistema in cui non credo, non ragionerò più al livello di chi pensa che vivere di Politica sia “vivere” E NON MI FARO’ PIU’ PROVOCARE ISTIGANDOMI A REAZIONI CHE NON SONO CONSONE AL MIO ESSERE – scrive a caratteri cubitali il consigliere comunale trapanese -. Chiudo questa mia missiva chiedendovi una cortesia, ogni volta che vi verrà voglia di insultare un assessore, il sindaco o qualche consigliere… commentando un post sui social… fermatevi e respirate… contate fino a dieci e poi scrivete cosa andrebbe fatto e perchè non condividete ciò che hanno fatto, insultarli è il modo più semplice per ritrovarsi una classe politica che in realtà non vi rappresenta e vi distoglierà lo sguardo dal vero succo della questione. Grazie per aver letto queste poche parole e scusate per questi 500 giorni dove Trapani è andata indietro e non avanti“.