In tre sono accusati di aver utilizzato – allo scopo di ottenerne profitto – delle carte di credito clonate da altre appartenenti a residenti in altri Paesi. Si tratta del processo che vede imputati: Riccardo Di Girolamo, di 37 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Gaudino; Vincenzo Daniele Marino, di 36 anni, assistito da Edoardo Alagna; di Giuseppe Genna, assistito da Stefano Pellegrino. Il processo si sta celebrando innanzi al giudice monocratico Sara Quittino e scaturisce da un’indagine eseguita dalla sezione di pg della Guardia di Finanza presso la Procura. Ieri, a testimoniare, è stato proprio il luogotenente Antonio Lubrano che ha eseguito personalmente le indagini. I fatti contestati risalgono al 2009. In particolare a Di Girolamo si contestano passaggi di carta di credito VISA per tremila, poi seimila, 10mila e 26mila euro. Allo stesso, insieme a Giuseppe Genna, si contesta il passaggio di una carta per 40mila euro. Infine a Vincenzo Daniele Marino la Procura contesta il passaggio di una carta VISA per 42mila euro. Il processo è stato rinviato all’1 ottobre.
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