La professionista spiega come è nata la sua candidatura a sostegno del sindaco di Taormina.
Giulia Ferro, avvocato mazarese è candidata per il rinnovo del Parlamento Europeo nella lista guidata da sindaco di Taormina Cateno De Luca
Come è nata la sua candidatura?
“La candidatura è nata da un insistito e persuadente invito di Cateno De Luca, che, con il suo concreto programma mi ha coinvolto e fatto decidere di aderire”
Perché nella lista di Cateno De Luca?
“Perché nella sua lista ho evidenziato innanzitutto un movimento (il primo a livello regionale) che con idee e propositi chiarissimi può favorire una svolta storica, facendo sentire energicamente una voce propositiva e costruttiva nelle Istituzioni Europee. Ed io sono animata dalla voglia di contribuire a portare istanze a favore della nostra terra”.
Se dovesse essere eletta di cosa vorrebbe occuparsi a Bruxelles?
“Di riflesso ai meriti che la nostra Regione e la consorella Sardegna vantano credo che davvero avrei un solo imbarazzo: quello di fare una scaletta di precedenza ai tantissimi temi che porterei avanti. Intanto la Sicilia è stata appena nominata “Regione Europea della gastronomia per il 2025”. La prima regione italiana ad avere la prestigiosa nomination dalla IGCAT ( International Institute of gastronomy, culture, arts e tourism). Una grande opportunità che deve essere fruita con grande efficacia e partecipazione, affinché tutte le nostre eccellenze abbiano la dovuta promozione e i settori relativi il giusto ritorno. Significa fare economia, creare occupazione, aprire nuovi mercati, incrementare produzione e sviluppare settori di pertinenza e accostamento. Poi favorire la di cura, tirando fuori dal Patto di stabilità la sanità. Mi impegnerei, a presentare istanze affinché i giovani italiani possano vivere, essere educati, coltivare i propri talenti e crescere nel nostro Paese. Favorire, con politiche di sostegno, la creazione di nuove famiglie e far aumentare, di riflesso, le natalità, considerando che l’Italia è fanalino di coda in Europa per l’indice delle nascite. Interverrei per far bloccare il fenomeno che vede comitati di affari e multinazionali che si impadroniscono e sfruttano per i solo loro interessi spazi produttivi del nostro territorio, a discapito delle piccole e medie imprese, e degli autonomi. Mi proporrei per i pensionati contrastando i tagli alle pensioni imposti dalla Commissione Europea. Prenderei iniziative per garantire la Pace, in un’Italia dove nella Costituzione è sancita nazione “non belligerante” e nel Mediterraneo dove i nostri pescatori debbono poter lavorare senza avere la preoccupazione di essere sequestrati e imprigionati”.
Come si sta svolgendo la sua campagna elettorale?
“Con grande senso di responsabilità e impegno. Quella Europea si distingue da tutte le altre. E’ molto affascinate e interessante perché spinge a fare tante conoscenze di nuove realtà, personaggi, cultura, problemi, esigenze che sono legate ad una circoscrizione che lega la Sicilia alla Sardegna. La mia campagna elettorale si sta svolgendo anche “studiando profondamente” queste due grandi realtà. Una campagna elettorale, che alla fine, sicuramente, mi troverà più ricca di conoscenze”.
Lei ha ricoperto un ruolo istituzionale all’interno della gestione dell’aeroporto di Birgi. Dell’esperienza nel Cda DI Airgest cosa porterà in Europa se dovesse essere eletta?
“L’esperienza nel Consiglio di Amministrazione dell’Airgest (società che gestisce l’aeroporto Vincenzo Florio Trapani-Birgi) è stata impegnativa e formativa. Per questo la ritengo preziosa anche nell’ipotesi della funzione di parlamentare europea. L’aeroporto per sua natura ha sempre un’ottica internazionale, e come tutti sanno è obbligato ad attenersi a regole e leggi internazionali. E’ stata e resta forte, un’esperienza molto interessante. Sono entrata in quel consiglio di amministrazione nel post pandemia. Quando si era toccato, per le norme restrittive, il fondo. Posso ben dire che abbiamo fatto “decollare” lo scalo”.
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