Emergenza farmaci, ne parliamo con l’ordine dei farmacisti della provincia di Trapani

Gaspare De Blasi

Emergenza farmaci, ne parliamo con l’ordine dei farmacisti della provincia di Trapani

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venerdì 13 Gennaio 2023 - 06:25

Secondo l’ultimo bollettino Aifa, sono circa 3.200 i medicinali mancanti sui banconi di tutte le farmacie italiane.

Ne abbiamo parlato con il dottore Galatioto dirigente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Trapani.

“Si tratta soprattutto di antibiotici ed antinfiammatori e il problema riguarda non soltanto la nostra provincia è esteso a tutto il territorio nazionale e in taluni casi tocca anche altre nazioni”.

Come si è giunti a questa situazione?

“A pesare sono alcuni fattori come la guerra in Ucraina e il Covid. Lo aveva già segnalato la Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti, che al contempo aveva lanciato un appello per evitare “inutili corse all’accaparramento”. In campo è sceso anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha avviato una serie di verifiche tanto che è atteso per le prossime ore l”istituzione di un tavolo nazionale per vedere come fronteggiare la situazione”.

Si è parlato in molti organi di stampa di responsabilità che arrivano dalla Cina.

“Il discorso è più articolato. Nel corso degli anni una parte di mercato del farmaco è stato occupato dalla Cina e anche da altri paesi di quella zona del mondo. Lì la produzione dei farmaci costa di meno perché è minore, nella formazione generale del prezzo finale, l’incidenza del costo del lavoro. Adesso però, ed è così già da alcuni mesi a causa misure anticovid molto restrittive adottate dal governo cinese, è diminuita la produzione e di conseguenza la relativa distribuzione”.

C’è però una produzione autoctona dei farmaci. In Italia esistono industrie farmaceutiche...

“Nel nostro Paese il Servizio Nazionale Sanitario Nazionale ha dei tetti per le somme di acquisto. Una sorta di mercato calmierato. Questo però non impedisce ai produttori di farmaci, in un regime di libero mercato, di vendere i loro prodotti a Paesi, penso alla Germania, che lo acquistano a prezzi superiori al nostro”.

Altri sottolineano che, come in tutti i settori, la guerra in Ucraina sta incidendo in modo decisivo. Ci sono ditte anche in quel martoriato Paese che non producono più farmaci?

“La produzione dei farmaci c’è dappertutto e quindi anche in Russia. Ma il concetto è molto simile a quello descritto per la Cina. Dall’Europa dell’est i produttori di farmaci del nostro Paese, e non solo, acquistano per esempio i cartoni e i blister per confezionare il prodotto farmaceutico. Molte ditte del settore di quelle nazioni hanno cessato la loro attività a causa della mancanza di petrolio che permette di lavorare questi contenitori che sono utili. Altre invece hanno resistito alzando i prezzi in modo esponenziale”.

Che cosa si aspetta da questo tavolo governativo al quale i farmacisti sono presenti?

“Individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto”.

Come appreso dall’ultima ora a formare questo tavolo sono stati chiamati dal ministro della salute Orazio Schillaci, il sottosegretario al ramo Marcello Gemmato, i rappresentanti del ministero della Salute, di Aifa e della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione. Il tavolo che è istituito con decreto ministeriale, è allargato anche ai Nas e ai medici di medicina generale.

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