Nomine regionali: all’Irvo arriva Giannettino, attesa per le partecipate. I sindacati: “Governo punti su competenze”

redazione

Nomine regionali: all’Irvo arriva Giannettino, attesa per le partecipate. I sindacati: “Governo punti su competenze”

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venerdì 06 Gennaio 2023 - 10:35

Antonio Giannettino è il nuovo commissario straordinario dell’Istituto regionale del vino e dell’olio. Funzionario regionale, Giannettino ha alle spalle anche qualche esperienza elettorale, essendosi candidato due volte alla guida del Comune di Terrasini con un gruppo di liste civiche (vicine al centrodestra). La sua nomina, firmata dal presidente Renato Schifani, rientra nel giro di vite che il governo regionale sta mettendo a punto nell’ambito dei vari enti che costituiscono importanti ramificazioni dell’apparato amministrativo dell’isola.

Oltre a quella di Giannettino è stata ratificata anche la nomina di Carlo Turriciano alla carica di commissario straordinario dell’Ente sviluppo agricolo (Esa) in Sicilia, mentre l’Istituto zootecnico sperimentale verrà guidato da Giovanni Siino. Tali atti sono stati adottati su proposta dell’assessore all’agricoltura, Luca Sammartino.

E’ stata rinviata a lunedì la decisione riguardante gli Istituti Autonomi Case Popolari. Nel trapanese si va verso la sostituzione di Vincenzo Scontrino, che era stato nominato dal governo Musumeci. Rinviata anche l’approvazione del piano di revisione delle società partecipate, tra cui spicca Airgest, la società che gestisce l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi e di cui molto si sta parlando in questi giorni, a proposito dell’accorpamento con Punta Raisi. Al momento, l’ultima certezza riguarda la riunione del Consiglio d’amministrazione societario, in programma il prossimo 11 gennaio.

Sullo spoil system regionale, destinato a tenere banco nelle prossime settimane, i dirigenti sindacali della Fp Cgil Gaetano Agliozzo, della Cisl Fp Paolo Montera, e della UilFpl Salvatore Sampino auspicano che le scelte ricadano su figure capaci di assicurare una governance affidabile e competente delle società partecipate. “I nuovi manager – suggeriscono i sindacati – dotino poi gli enti di un direttore generale e sappiano instaurare relazioni sindacali stabili e legate a logiche di efficienza e di efficacia. A tal riguardo citano l’esempio della Sas, che – affermano i sindacalisti – “ha rappresentato in questi anni un esempio di gestione virtuosa anche perché il potere di indirizzo politico è stato separato dal potere burocratico attraverso la nomina di un direttore generale”.

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