Il 2023 sarà un anno importante per molti Comuni siciliani. Un terzo delle amministrazioni municipali è infatti in scadenza di mandato e gli elettori torneranno alle urne in primavera per l’elezione dei sindaci e dei consiglieri comunali.
Per la precisione, sono 129 i Comuni chiamati al voto: 15 con popolazione superiore ai 15 mila abitanti e 114 con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti.
Alle urne anche mezza provincia di Trapani, a partire dal capoluogo, dove – verosimilmente – il sindaco in carica Giacomo Tranchida si giocherà le sue carte per un secondo mandato, dopo la vittoria del 2018. In caso di affermazione, Tranchida sarebbe sindaco per la sesta volta, visti i precedenti a Valderice ed Erice.
Al di là del capoluogo, si vota in altri undici Comuni trapanesi: Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Paceco, Pantelleria, Partanna, Poggioreale, San Vito Lo Capo e Santa Ninfa.
Nel resto della Sicilia, gli altri capoluoghi di provincia chiamati al rinnovo delle cariche amministrative sono Catania (Comune attualmente commissariato), Ragusa, Siracusa. Si vota anche a Barrafranca (dopo lo scioglimento del 2021 per infiltrazioni mafiose), a Taormina, Licata, Comiso, Modica, Acireale, Mascalucia e Piazza Armerina.
Resta da capire, come abbiamo spiegato nei giorni scorsi, se il 2023 sarà anche l’anno del ritorno al voto per le ex Province. Al momento, l’unica notizia certa è la proroga dei commissari dei Liberi Consorzi, disposta fino al 31 marzo dal presidente Schifano. Lo stesso capo dell’esecutivo regionale ha comunque palesato l’orientamento della sua maggioranza a ripristinare le modalità di elezione dei presidenti degli enti intermedi e dei consigli provinciali, in vigore fino al 2012.