Si vota domani 13 novembre per l’elezione del primo Sindaco e del primo Consiglio comunale nel 25° ed ultimo comune della provincia di Trapani: Misiliscemi.
Istituito con legge regionale del febbraio 2019 dalla scissione delle otto frazioni a sud della città di Trapani, il nuovo Ente è retto da allora dal commissario straordinario Carmelo Burgio. Comprende le frazioni una volta appartenenti al Comune di Trapani: Salinagrande, Marausa, Rilievo, Fontanasalsa, Guarrato, Locogrande, Palma e Pietretagliate. Un’area di 93 chilometri quadrati con poco meno di 9 mila abitanti.
Di questi, sono 7.136 gli elettori misilesi chiamati alle urne, 3.486 maschi e 3.650 femmine. Otto le sezioni elettorali distribuite sul territorio. Due i candidati a sindaco che si contenderanno la poltrona di primo cittadino, entrambi a capo di liste civiche e senza simboli di partito: Giuseppe Peralta con “Misiliscemi insieme” e Salvatore Tallarita con “Progetto comune”.
Giuseppe Peralta, ex consigliere comunale a Trapani, esponente allora del Pds, ha designato due assessori: Vincenzo Daidone e Antonino Crapanzano. In corsa per il Consiglio comunale sono: Rocco Greco (che si è dimesso da componente del Consiglio comunale di Trapani, dove ricopriva la carica di vice presidente), Vincenza Bono, Francesco Brascia, Antonino D’Angelo, Clara Di Benedetto, Alessia Gervasi, Leonarda Giacalone detta Irene, Francesco Giammanco, Nicolò Martinico, Antonino Novara, Domenica Palermo, Leonardo Peralta.
Salvatore Tallarita, che è stato il promotore del comitato per l’autonomia amministrativa delle frazioni trapanesi, ha invece indicato tre assessori: Giuseppe Laudicina, Elio Barbera e Barbara Mineo. I dodici candidati al Consiglio comunale sono: Michela Adamo, Pietro Barbera, Rosario D’Antone, Michela Di Gaetano, Leonarda Errante, Ester Errera, Giuseppe Franconeri, Francesco Martinico, Salvatore Reina, Mariella Romano, Antonio Russo e Giovanna Scarlata.
Si voterà nella sola giornata di domani, dalle ore 7, alle 23. Subito dopo la chiusura dei seggi elettorali inizieranno le operazioni di scrutinio. Essendo un Comune con meno di 15mila abitanti il sistema previsto è quello maggioritario. Chi otterrà un voto in più, dunque, verrà chiamato a governare il nuovo Comune.