È dedicato all’ascolto il nuovo Piano pastorale 2022-2023, i cui orientamenti sono stati illustrati ieri sera, 14 giugno, dal Vescovo monsignor Domenico Mogavero.
La celebrazione si è svolta sul sagrato del Santuario a mare dedicato a San Vito martire. «L’ascolto come modalità che, attraverso lo sguardo e il silenzio, si lascia “provocare e ferire dalle domande” che vengono poste alla comunità ecclesiale e che “ci espone come Chiesa, quasi ci disarma”», ha detto il Vescovo riprendendo il cammino sinodale promosso da Papa Francesco e che quest’anno vivrà il suo secondo anno. Un cammino contrassegnato da «incertezze e lacune nell’anno appena concluso come evidenziato dalla relazione redatta dal gruppo sinodale», ha detto ancora il Vescovo – L’ascolto ha nell’incontro dei volti una componente essenziale», occorre superare lo il distacco e lo scetticismo e di non rimanere assenti se si sentono estranei al cammino».
Il Vescovo, nel presentare gli orientamenti del Piano (che sarà definito nelle prossime settimane non appena recepite le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana come ricadute delle riflessioni dei Vescovi) ha evidenziato le priorità da assecondare in questo nuovo anno pastorale che verrà. Dunque, ripartire dalla relazione sinodale, «rompere il silenzio di tanta parte delle nostre comunità, rimettendosi in ascolto di chi è rimasto ai margini e accogliendo le differenze», e poi rimettere al centro gli organismi di partecipazione parrocchiali e diocesani per creare relazioni positive all’interno delle comunità parrocchiali e diocesana: «Non possiamo più tollerale che non esistono i consigli pastorali parrocchiali o, laddove esistono, spesso sono di facciata», ha detto il Vescovo. Monsignor Mogavero, tra le priorità, ha evidenziato la necessità di avviare nelle case gruppi sinodali di ascolto, vitalizzare l’esperienza liturgica, con particolare attenzione all’omelia, avviare riflessione e discernimento circa la pietà popolare, aprire lo sguardo della Chiesa locale al Mediterraneo e in particolare alle Chiese del Maghreb. E poi i giovani: «Non li abbiamo più nelle nostre parrocchie, eppure nei paesi ci sono – ha ammesso il Vescovo – non interessa loro cosa noi facciamo e cosa noi diciamo. Quindi dobbiamo capire quali sono le loro attese, i problemi che vivono, le possibili scelte vocazionali». Tra le priorità anche il protagonismo e la corresponsabilità delle donne, l’evangelizzazione e formazione per una fede adulta e, infine, la comunicazione e i linguaggi.
Al termine il Vescovo ha fatto alcune comunicazioni riguardanti il percorso degli aspiranti diaconi e i cambi in alcune parrocchie. Gli accoliti Francesco De Vita e Alessandro Pulizzi saranno ordinati diaconi permanenti il 24 luglio (ore 18) in Cattedrale. Ammessi al ministero di Lettore Francesco Ingrande (seminarista), Saverio Ferrito e Tony Tirenna (candidati al diaconato permanente). Ammessi al diaconato permanente Davide Caravà e Pino Mendolia.
Don Salvatore Pavia lascia la parrocchia Maria Ss. delle Grazie al Puleo (dove andrà don Davide Chirco) ed è stato nominato parroco in solidum dell’Unità pastorale Maria Ss. Addolorata e Maria Ss. del Rosario (Spagnola). Don Pavia rimarrà sempre cappellano dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. Don Nicola Altaserse, attuale Segretario del Vescovo, è stato nominato Rettore del Santuario dell’Addolorata di Marsala e rimarrà sia Presidente del CdA dell’Istituto diocesano per il sostentamento clero che Direttore dell’Ufficio liturgico diocesano e assistente del Vescovo per i candidati all’ordine del diaconato. Don Chirco, infine, rimarrà assistente del Vescovo per i candidati all’ordine del presbiterato.