Aveva regalato alla moglie un cellulare risultato poi rubato, il tribunale lo assolve

redazione

Aveva regalato alla moglie un cellulare risultato poi rubato, il tribunale lo assolve

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venerdì 11 Marzo 2022 - 17:05

La Procura della Repubblica presso il tribunale di Marsala aveva emesso decreto di citazione in giudizio davanti al tribunale monocratico per l’udienza che si è svolta prossimo a carico di un uomo imputato per ricettazione.

I fatti si riferiscono al 2013 quando una signora si era vista oggetto di un regalo da parte del marito. Il coniuge aveva omaggiato la moglie di un telefonino acquistato di seconda mano da un privato. Nel frattempo un soggetto di Castelvetrano aveva denunciato il furto di un suo cellulare e i Carabinieri con indagini condotte attraverso le compagnie telefoniche e utilizzando mezzi di tipo informatico avevano rintracciato, tramite le telefonate effettuate il cellulare, individuandolo come quello in uso alla donna marsalese che era stata convocata in caserma.

A termine delle indagini la donna fu rinviata rinviata a giudizio per ricettazione. Nelle varie udienze, tenute davanti al giudice monocratico di Marsala Bruno Vivona sono state acquisite varie registrazioni di telefonate, tutte dal tenore privato, effettuate o ricevute dal telefonino. Sono anche stati sentiti i coniugi che hanno confermato la dinamica dall’avvenuto possesso dell’oggetto.

La donna, assistita dall’avvocato del Foro di Marsala, Nicola Sammaritano, è stata assolta perché il fatto non costituisce reato, mentre le dichiarazioni del marito relative all’acquisto del telefonino furono trasmesse al Pubblico Ministero per le eventuali ulteriori indagini. Al termine delle quali l’uomo è stato rinviato a giudizio. A

desso è stato assolto dal tribunale di Marsala in udienza camerale dal giudice Giorgio Lo Verde perché è stata riconosciuta a norma di legge la particolare tenuità del fatto. Il pubblico ministero Francesca Ferro aveva chiesto un mese e 15 giorni di reclusione.

“Suscita soddisfazione il riconoscimento giurisprudenziale del principio di buona fede e di sostanziale irrisorietà di valore del bene acquistato”, ha detto l’avvocato difensore Nicola Sammaritano

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