Stefano Pellegrino avvocato, deputato regionale marsalese di Forza Italia.
Onorevole la legislatura sta per concludersi, lei anche un passato recente ha affermato di volersi ricandidare.
“Ho preso diverse iniziative a sostegno del territorio della nostra provincia. Ritengo opportuno, se i miei concittadini me lo consentiranno, di continuare il mio percorso all’Ars per cercare di ultimarle”.
Giunto al termine del suo mandato che giudizio dà dell’amministrazione guidata da Nello Musumeci?
“Ha operato bene anche tenendo conto degli ultimi anni difficili causati dalla Pandemia. Il 60% delle risorse sono state impegnate nel settore della sanità e nonostante tutto il governo regionale è riuscito a ridurre il disavanzo di oltre 1 miliardo. A proposito di sanità, voglio sfatare una leggenda secondo cui l’assessore al ramo Ruggero Razza non sia competente. L’ho conosciuto in questi anni e posso dire che siamo di fronte ad una persona serie e all’altezza del compito che gli è stato assegnato”.
Sembra però che i rapporti tra il suo leader regionale Gianfranco Miccichè e il Governatore non siano dei migliori, soprattutto in questo ultimi tempi.
“Sono due politici di razza dotati di grande esperienza e di un forte carattere. A volte qualcuno dei due scivola in dichiarazioni che finiscono per sollecitare la replica dell’altro. Sono comunque una risorsa per la politica siciliana”.
A proposito di scivoloni, come è finita la “minaccia” di Musumeci di azzerare la giunta regionale dopo la vicenda sul voto dei delegati per eleggere il Capo dello Stato?
“E’ stato un momento di estemporaneità da parte del Governatore che si era sentito in qualche modo “ridimensionato” dal voto dell’Ars. Poi tutto è rientrato”.
Se scendiamo nel territorio della provincia di Trapani e in particolare a Marsala, ci sono alcune grandi questioni che non sono state risolte. Cominciamo dal porto.
“Da quando la Myr ha annunciato il suo ritiro sono trascorsi anni che avrebbero potuto essere occupati diversamente. Il Covid ha bloccato le iniziative che anche io avevo preso. A me e credo anche ai marsalesi, non importa chi faccia i lavori purché Marsala si doti di un porto nuovo. Sono perché la Regione avochi a se tutte le iniziative e dia il via ai lavori tramite la gestione diretta del progetto”.
Poi c’è la vicenda dell’ospedale e in modo specifico del padiglione covid che doveva essere ultimato già da diversi mesi.
“Questo è stato l’errore, dare dei tempi certi. La burocrazia dello Stato sta bloccando lo stato d’avanzamento dei lavori. Al termine comunque il comune di Marsala avrà una struttura di alto livello in grado di studiare il modo come combattere le malattie infettive”.
Nei giorni scorsi il Presidente del Libero Consorzio di Trapani Raimondo Cerami polemicamente ha protestato contro l’assemblea dei sindaci delle provincia che dovrà essere presieduta dai commissari. La norma è nata anche da un suo emendamento.
“Premetto che io sono sempre stato per creare le condizioni giuridiche per dare la “parola” agli elettori. Ma vista l’impossibilità a procedere anche al voto di secondo grado, ho ritenuto che un controllo fatto da quanti nella provincia sono espressione degli elettori sia meglio di un commissario che decide tutto”.
Dopo oltre un anno che giudizio si sente di dare sull’amministrazione marsalese guidata da Massimo Grillo e che lei ha contribuito ad eleggere?
“Sta mettendo in cantiere una serie di iniziative importanti. Debbono essere seguite con attenzione durante il loro percorso burocratico. Ci sono però alcune questioni che, al netto della pandemia di covid, il sindaco può e deve seguire con più attenzione. Mi riferisco alla pulizia delle strade, alla raccolta dei rifiuti e alla viabilità nel centro urbano. Vero che la legge assegna molte competenze ai funzionari ma il sindaco può e deve sollecitarli da vicino con più “energia”.