Il dibattito sul rientro a scuola in presenza continua a tenere banco anche nel mondo politico. Per Eleonora Lo Curto, capogruppo Udc all’Assemblea regionale siciliana. “La preminenza della variante Omicron che, per la sua altissima contagiosità, sta facendo aumentare esponenzialmente i casi di Covid-19 soprattutto tra la popolazione in età scolastica, impone in Sicilia un rinvio della data di ripresa delle lezioni oltre la pausa delle festività. Rientra nelle competenze della Regione e dell’assessore all’Istruzione modificare il calendario scolastico, facendo salvi i duecento giorni di lezione previsti per legge. Condivido l’appello dei sindaci siciliani e dei dirigenti scolastici e ritengo che le lezioni in presenza vadano rinviate almeno all’1 febbraio con un recupero dei giorni saltati già a Pasqua, limitando i giorni di vacanza solo alla domenica ed alla pasquetta, e recuperando ulteriormente a giugno con un prolungamento delle lezioni per qualche settimana. Questa eventuale modifica del calendario preserva gli alunni dalla diffusione del contagio, atteso che la fascia di età ricompresa tra coloro che frequentano le scuole del primo ciclo dell’istruzione (infanzia, primaria e media) è quella attualmente più colpita dal Covid-19 ed anche la meno vaccinata”.
Eleonora Lo Curto invita Il ministro Bianchi a comprendere l’alto rischio correlato all’attuale picco. “Le tante ore passate in classe, seppure con la mascherina, non tutelano dall’infezione. È importante procedere con la Dad per tutte le classi delle superiori e per tutte quelle interessate ad esami di fine anno. La mobilità degli studenti delle superiori con i mezzi pubblici è infatti un fattore di rischio di diffusione della pandemia per chi non ha la terza dose “booster” che non ci possiamo permettere. L’appello arriva anche dai medici delle strutture ospedaliere che sono al limite del collasso. Ad essere colpiti con effetti importanti sono proprio quelli non vaccinati o vaccinati solo due volte, e tra questi oltre ai no vax, ci sono proprio i bambini e i giovani. La ripresa in presenza potrà avvenire con più serenità a febbraio. Un’impugnativa del governo nazionale ad un provvedimento della Regione apparirebbe assurda ed anche ingiustificabile, oltreché lesiva dell’autonomia statutaria”.