Ci facciamo gli auguri per il nuovo anno? Ma sì.
Ancora una volta, ostinatamente, ci auguriamo che il nuovo anno sia migliore di quello ormai trascorso, desiderio talmente ovvio da far apparire non necessario il tradizionale augurio…
E invece no. Occorre augurarsi che tante, troppe, cose possano cambiare:
salute, lavoro, serenità, economia, affetti, società, politica, condizioni sociali e umane… e pure meteorologiche, in questo momento, per chi non può godere del panorama innevato stando però al caldo e protetto.
Ma l’augurio che ritengo ognuno formuli a se stesso, prima che agli altri, è quello di avere certezza del futuro, del proprio futuro e di quello dei propri figli.
Per questo, vorrei trasmettere ai giovani la speranza che si possa uscire in fretta dalla crisi epocale che ha bruciato un’intera generazione!
E con giovani intendo anche “ragazzi” di 40 anni che non hanno o non hanno mai avuto un lavoro e, quindi, una prospettiva futura e la possibilità di crearsi una famiglia, naturale e lecita aspirazione, di avere una propria autonomia economica, di avere uno scopo nella vita, quale esso sia!
Occorre essere attivi e non arrendersi; essere intraprendenti e cercare nuovi percorsi nel mondo del lavoro; mettersi in gioco sfruttando le proprie attitudini o il proprio talento; ma soprattutto rifuggire da antichi e ormai superati stereotipi che fanno riferimento al posto fisso e agli impieghi a tempo indeterminato.
Ho gioito nell’incontrare “ragazzi” che, conseguita una laurea senza sbocchi occupazionali, si sono pragmaticamente “riciclati” nei cosiddetti lavori umili, ma ricchi di dignità e di prospettive future; che hanno saputo coniugare gli studi con l’attività lavorativa e l’inventiva.
E un altro augurio, che potrà apparire anomalo, mi sento di fare: che non esistano più genitori che condizionino i propri figli fino a farli rinunciare ad essere se
stessi.
Come Sindaco, voglio augurarmi ed augurare ai miei concittadini, lo ripeto, che si possa uscire in fretta dalla crisi che ci ha, sin qui, fortemente condizionato nelle scelte e nelle decisioni politiche: servono risorse per poter dare esecuzione a progetti e programmi, non basta la sola volontà.
Ma certamente servono, anche, partecipazione attiva, sostegno, condivisione.
E, soprattutto, senso dell’interesse comune, orgoglio di appartenere a una Città ricca di tesori naturalistici, paesaggistici, architettonici, culturali, agroalimentari,
enogastronomici, e dall’enorme potenziale anche – perché no – commerciale.
È necessario, però, che tutta la cittadinanza si arricchisca ulteriormente di umanità e senso civico, doti queste, apprezzate per prime, sia da noi tutti che viviamo la Città, sia da quanti vengono a visitarla o a viverci.
Che sia la premessa, la promessa e l’augurio per il nuovo anno.
Vito Damiano
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