Fu denunciato ingiustamente dalla dirigente, assolto docente marsalese

redazione

Fu denunciato ingiustamente dalla dirigente, assolto docente marsalese

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giovedì 29 Aprile 2021 - 15:00

La dirigente scolastica lo denuncia, ma il giudice lo assolve perchè il fatto non sussiste. Protagonisti della vicenda sono la dirigente del Liceo Classico Giovanni XXIII di Marsala, Antonella Coppola, e il professore Vincenzo Laudicina, nell’ambito di una vicenda che risale al 2016. In quell’occasione, l’insegnante fu denunciato dalla dirigente con l’accusa di aver proferito minacce nei suoi riguardi, nel corso di una riunione di contrattazione sindacale, tenutasi nei locali del liceo marsalese.

In particolare, la Coppola denunciò Laudicina, poiché, a suo dire, l’avrebbe minacciata dicendole: “ se lei non la smette di prevaricare non dormirà sonni tranquilli… se non la smette di escludermi le farò vedere io”. Di contro, nel corso del dibattimento, mediante acquisizione di prove documentali e testimoniali, con i docenti presenti alla riunione e grazie ad una registrazione effettuata tramite un telefono cellulare, è emerso che il docente non pronunciò le frasi dal contenuto minaccioso, di cui era stato accusato. Successivamente, Laudicina fu destinatario di due distinti ordini di trasferimento disposti da parte dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Trapani, che, nonostante siano stati ritenuti illegittimi dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Marsala, impedirono di fatto al professore di ritornare presso l’originaria sede di lavoro. Adesso, a conclusione del procedimento giudiziario, il giudice di pace del Tribunale di Marsala, Alberico Pellecchia, ha disposto l’assoluzione del docente con formula piena, “perchè il fatto non sussiste”.

A difendere l’imputato è stato l’avvocato Gaetano Di Bartolo mentre la dirigente scolastica, Antonella Coppola, costituitasi parte civile, è stata rappresentata dall’avvocato Stefano Pellegrino.

“Sono sempre stato fiducioso nell’operato della Magistratura Italiana, ed oggi ha trionfato la verità – commenta il docente di matematica e fisica -. Rimane solo l’amaro in bocca e sono molto dispiaciuto in ragione del fatto che l’episodio che mi ha coinvolto, sia avvenuto presso un’istituzione scolastica, ove la legalità dovrebbe essere considerata quale obiettivo primario da perseguire nell’interesse dei discenti ed , invece, come nel caso in specie, per affermare i principi di legalità è stato necessario l’intervento dell’Autorità Giudiziaria”.

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