Rientro a scuola, a Marsala classi semivuote. Coppola: “Non c’erano le condizioni per tenere tutto chiuso”

Vincenzo Figlioli

Rientro a scuola, a Marsala classi semivuote. Coppola: “Non c’erano le condizioni per tenere tutto chiuso”

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martedì 19 Gennaio 2021 - 11:05

Il mondo della scuola resta al centro del dibattito in queste giornate, caratterizzate in Sicilia da un’escalation dei contagi da Coronavirus che ha destato molta preoccupazione tra la cittadinanza. In ragione di ciò, a titolo precauzionale il sindaco Massimo Grillo aveva condizionato il rientro dalle vacanze natalizie allo screening della popolazione scolastica, effettuato lo scorso week end all’Autoparco comunale, con la partecipazione di 2800 soggetti che si sono sottoposti al test, con appena 8 positivi. Il riconoscimento della zona rossa per la Sicilia ha tuttavia portato alla conferma della Dad per gli istituti superiori, le seconde e terze classi delle medie, mentre primaria e prima media hanno potuto riprendere in presenza. Nessuna novità per la scuola dell’infanzia, che anche la settimana scorsa era rimasta regolarmente aperta. Tuttavia, a Marsala si sta creando un’evidente divergenza di orientamento tra genitori che si sono subito mostrati contrari alla chiusura (anche provvisoria) delle scuole e altri che stanno tenendo i figli a casa a titolo precauzionale, ritenendo che sarebbe stata preferibile una chiusura totale degli istituti, come avvenuto la scorsa primavera.

“Dai dati che abbiamo raccolta sulla giornata di ieri – spiega l’assessore alla pubblica istruzione Antonella Coppola – il 70% delle famiglie non ha mandato i figli a scuola. Un po’ per protesta, un po’ per preoccupazione”. In parte può aver influito anche il cosiddetto “ponte” della Madonna della Cava, ma va detto che anche la scorsa settimana sono stati veramente pochi i bambini che hanno frequentato la scuola dell’infanzia e la sensazione è che si andrà avanti così per tutto il mese di gennaio. “Molti – aggiunge l’assessore Coppola – stanno pensando che in fin dei conti da qui al 31 ci sono soltanto 8 giorni lavorativi e quindi ritengono di non voler rischiare che i figli diventino veicolo di contagio per i nonni”.

La titolare della delega all’istruzione della giunta Grillo torna a ribadire, tuttavia, che non c’erano le condizioni per tenere le scuole chiuse come diversi genitori avevano suggerito nei giorni scorsi, anche tramite i social: “La decisione è stata presa dal governo e dalla Regione, il sindaco non può fare nulla, a meno che non ci si trovi in presenza di gravi situazioni di contagio, con focolai diffusi. Non è il nostro caso, le scuole non presentano dati allarmanti”. Quest’ultimo aspetto, effettivamente, trova parziale conferma nello screening che, però, non ha dato i risultati auspicati in termini di partecipazione (inferiore al 50% rispetto alla popolazione scolastica interessata). Un ulteriore monitoraggio sarà verosimilmente effettuato qualora, dopo il 31 gennaio, si procedesse alla riapertura degli istituti superiori: “L’Asp – precisa l’assessore Coppola – non ci ha ancora comunicato nulla. Ma credo che dovrebbe essere fatto”.

In vista del ritorno in presenza delle secondarie di secondo grado, uno dei temi centrali è rappresentato dai trasporti, considerato che Marsala è una città territorio in cui una percentuale importante di studenti utilizza il servizio autobus per gli spostamenti casa-scuola. “Nonostante le difficoltà, ci eravamo attrezzati per rispettare le due fasce orarie imposte dalla prefettura, la prima alle 8, la seconda alle 9.30, per l’ingresso a scuola. Pare comunque che questa prospettiva possa essere superata e che si potrà rientrare con un turno unico”.

A quel punto, si andrà verso lezioni che prevedono una partecipazione degli studenti al 50% presenza e al 50% in collegamento da casa. “E’ una soluzione che scaturisce da un controllo minuzioso degli spazi che tutte le scuole hanno fatto, metro alla mano, durante l’estate, considerando i banchi monoposto”. Verosimilmente si procederà così per qualche mese, con inevitabili rotazioni settimanali a discrezione dei vari istituti, nell’auspicio di poter tornare davvero tutti in classe in primavera, in condizioni di sicurezza per i ragazzi e il personale.

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