Sono stati i principali centri del territorio a soffrire maggiormente la riduzione dei collegamenti di Ryanair dall’aeroporto di Birgi. A certificarlo sono i dati dell’ufficio statistica provinciale, limitati al periodo compreso tra gennaio ed agosto. Un arco temporale in cui Marsala ha accusato una diminuzione del 2.9% delle presenza turistiche rispetto al 2013 (con un calo anche degli arrivi, pari al 4.4%) che si traduce in una perdita di circa 3800 pernottamenti. A pesare, come detto, la riduzione dei voli internazionali, ma anche una riduzione dell’offerta culturale, considerando che nel 2013, anno in cui fu proclamata “Città Europea del Vino”, Marsala era stata al centro di numerosi eventi e di una maggiore programmazione. Va anche peggio, nei primi otto mesi dell’anno, per Trapani (-12.2%), Mazara del Vallo (-12.4%) ed Erice (-12.7%), mentre continuano a crescere San Vito Lo Capo (+8.1%), le Egadi (+3.7%) e Pantelleria (+21.1%). Differenze sostanziali, dovute a target di riferimento diversi: tendenzialmente, il turista che sceglie le isole fa parte di una fascia più alta, meno legata alle offerte di Ryanair, così come San Vito Lo Capo, per la sua posizione geografica, beneficia anche dei flussi provenienti dall’aeroporto di Palermo e di quelli legati ad altri mezzi.
Una riflessione su questi dati e sulle strategie da adottare per far crescere il settore è stata condotta mercoledì pomeriggio nel corso della sesta edizione di “Turisti per cosa?”, iniziativa organizzata anche quest’anno nel capoluogo da Confindustria Trapani e da Trapani Welcome. Nell’occasione si è insistito molto sulla necessità di puntare sempre di più sulla cultura, evidenziando come siano davvero tante le risorse sprecate o non adeguatamente valorizzate, a partire dai musei, i cui incassi restano ancora molto bassi. “Per crescere – ha sottolineato il promotore dell’iniziativa Paolo Salerno – occorre pensare anche all’aeroporto di Palermo, oltre che a quello di Trapani. Ma bisogna anche anticipare la stagione, puntare sui beni culturali, su eventi ad hoc da organizzare in periodi diversi. Soprattutto, però, bisogna creare un sistema d’accoglienza. In questi anni la Regione Sicilia ha fatto tanti errori, anche sul fronte della comunicazione. Senza un posizionamento concreto in chiave di marketing diventa difficile crescere”.
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