Riapre da oggi al pubblico Mozia. Dopo la chiusura legata al lockdown, sarà nuovamente possibile visitare sia gli scavi che il museo, dove, tra le altre cose, si può tornare ad ammirare l’Auriga (o Giovinetto) di Mozia, dotato di un nuovo allestimento che ne esalta la bellezza. L’accesso al pubblico è consentito dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19, nel rispetto di tutte le prescrizioni imposte in materia di tutela della salute.
Nel pomeriggio di ieri, la Fondazione Whitaker ha invitato la stampa per illustrare anche alcuni aspetti dei lavori finanziati dalla Regione con i fondi Po Fesr 2014 -2020 (per un totale di 2,5 milioni di euro) che – su input del compianto Sebastiano Tusa – hanno consentito di intervenire sull’allestimento museale, sul restauro dei reperti storici e di migliorare la fruizione dell’isola a beneficio dei visitatori, che potranno contare su nuovi percorsi pedonali, corsie ciclabili e wi-fi. In parte già realizzati, i lavori – diretti dall’architetto Carmelo Bennardo – dovrebbero completarsi nel giro di qualche mese.
A fare gli onori di casa, oltre ai rappresentanti della Fondazione (Maria Enza Carollo e Lidia Tusa) e della Sovrintendenza (Riccardo Guazzelli), anche il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, che ha raccontato come la storia lilybetana e quella di Mozia siano da considerare “un tutt’uno. “Speriamo che tanta gente possa venire qua e che i giovani possano tornare – ha auspicato il primo cittadino lilybetano -. Il nostro è uno dei posti più belli del mondo”. Presente anche la comandante della Capitaneria di Porto di Marsala, Carla Picardi.
Per l’occasione, come annunciato, sull’isola c’era anche il neo assessore ai beni culturali e all’identità siciliana Alberto Samonà. Trattenuto da altri impegni, non ha potuto invece partecipare il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, la cui presenza era stata annunciata nei giorni scorsi.
“Non venivo qui da tre anni, trovo Mozia cambiata in meglio. Essere qui è un piacere un onore”, ha affermato Samonà che ha poi sottolineato come nell’isola si manifesti “l’identità plurale della Sicilia” e di come la cultura vada considerata “un valore aggiunto che può permettere di mantenere l’identità dei popoli”. Infine, ha garantito massimo sostegno possibile da parte della Regione alla Fondazione Whitaker, lanciando contestualmente l’invito ad amare le bellezze del nostro territorio e ad esserne custodi.