Dalle 18 del 16 aprile, dopo un confronto con i vertici dell’assessorato alla Salute, il Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Coronavirus in Sicilia è riunito in seduta permanente per fornire al governo regionale un proprio parere sugli scenari progressivi di fine lockdown nel territorio siciliano.
Il confronto fra gli esperti, coordinati dal commissario Antonio Candela, servirà a definire le più adeguate strategie di intervento per “Fase 2” relativa alla ripresa delle diverse di attività sociali, lavorative, produttive e ricreative. L’obiettivo del Comitato, infatti, sarà determinare ogni criterio scientifico utile a garantire una graduale riapertura in sicurezza.
In base alle risultanze del Comitato, il governo della Regione assumerà le decisioni per l’allineamento al Dpcm vigente e valuterà, già per i prossimi giorni, l’adozione di ulteriori misure di alleggerimento.
L’incontro fra Musumeci e i tecnici è durato fino a notte fonda. Al vaglio le proposte per la riapertura graduale delle attività in Sicilia, come stanno già facendo Lombardia e Veneto. Perché, se è vero che l’Isola ha adottato misure più restrittive di quelle nazionali, adesso preme per non prolungare lo stop oltre il 3 maggio.
Sì alla corsa, agli sport all’aria aperta, alla riapertura dei parchi giochi per i bambini, purché si mantengano le distanze di sicurezza e si igienizzino regolarmente superfici e strade. Ok anche ai cantieri dove si lavora con i dispositivi di protezione e alle piccole attività commerciali. Sono alcune delle proposte che i 14 “saggi” del comitato tecnico-scientifico regionale Covid-19 hanno suggerito ieri al presidente della Regione Nello Musumeci per aprire la fase 2 dell’emergenza coronavirus.