Cateno De Luca torna a difendersi, dopo le veementi accuse seguite al corteo funebre del fratello del boss mafioso Luigi Sparacio, tenutosi sabato a Messina. In particolare, da M5S, Pd e dal presidente della Commissione Antimafia dell’Ars Claudio Fava si erano alzati duri attacchi nei confronti del primo cittadino messinese, reo di non aver vigilato sull’assembramento che si è creato attorno alla famiglia Sparacio, in barba ai divieti previsti dai decreti anti-Covid.
“Ieri ho approfondito per la prima volta con l’ufficio di gabinetto del Questore una vicenda appresa dalla stampa – afferma De Luca – I particolari non li posso svelare, posso soltanto ribadire che sono sempre stato lontano dagli ambienti mafiosi ed ho sempre combattuto ogni forma di mafia. Se avessi avuto contezza di questa vicenda avrei agito prontamente come sono solito fare. Non voglio nessun ringraziamento. La mafia mi ha sempre fatto schifo, come ogni qualsiasi altra forma di sopruso. Non ho altro da aggiungere anche perché non intendo alimentare gli ipocriti professionisti della finta antimafia, la quale si combatte con la buona e sana Amministrazione e non con certi blasonati convegni o comunicati stampa, utili solo a lavarsi la coscienza per non aver mai fatto nulla di concreto nella lotta al malaffare. La città di Messina non merita di subire queste umiliazioni, soprattutto oggi che ha dimostrato di essere stata compatta nel rispetto delle regole”.