Torna a riunirsi questo pomeriggio il Consiglio comunale di Marsala. Dovrebbe essere la prima seduta di una sessione che dovrebbe portare all’approvazione del Bilancio di previsione per l’anno in corso. Usiamo il condizione non perché l’atto potrebbe essere bocciato (cosa peraltro mai accaduta prima), ma perché lo strumento finanziario non è stato ancora trasmesso al Consiglio comunale da parte dell’Amministrazione. Il presidente Enzo Sturiano si è visto costretto, di concerto con l’intera conferenza dei capigruppo, a convocare in quattro sedute il Massimo Consesso Civico senza che nei ben 51 punti all’ordine del giorno compaia quello relativo al Bilancio. Sarebbe il male minore come ci è stato spiegato dallo stesso Sturiano, si potrebbe approntare con urgenza un ordine del giorno aggiuntivo e trattare il punto prima della fine della sessione, prevista per giovedì 23 ottobre. Appare alquanto strano che il Commissario straordinario Giovanni Bologna, ormai insediatosi da più di una mese, non abbia provveduto all’adempimento della trasmissione dell’atto. Bologna, da dirigente regionale, sa benissimo che se il Consiglio comunale non approva l’atto rischia il commissariamento. “ Il Consiglio comunale – ci ha detto il democratico Nicola Fici nella sua veste istituzionale di presidente della Commissione Finanze – non rischia nulla. Dispiace dare la responsabilità ad altri organi istituzionali. Tuttavia se al trasmissione dell’atto non ci viene trasmessa, il Consiglio in tutte le sue accezioni, non ha responsabilità”. Fici si riferisce al fatto che qualora arrivasse la trasmissione dell’atto, prima di passare al voto dell’aula dovrà essere esaminato dalle competenti commissioni. Ma perché il bilancio non è stato ancora trasmesso? “Si tratta della incertezza circa i trasferimenti economici che debbono giungere dalla Regione – specifica Fici -. Senza la cifra esatta gli uffici non possono approntare definitivamente l’atto”. Nei giorni scorsi il Governo regionale guidato da Rosario Crocetta, proprio per questo motivo è stato oggetto di pesanti critiche da parte dei sindaci delle città siciliane.
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