Rischio sequestri in Libia, l’appello del governo e del Distretto della Pesca agli armatori: “Non entrate nella ZEE”

redazione

Rischio sequestri in Libia, l’appello del governo e del Distretto della Pesca agli armatori: “Non entrate nella ZEE”

Condividi su:

venerdì 19 Ottobre 2018 - 15:58

Si è tenuta a Roma, presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo, una riunione sulla questione relativa alla Zona Economica Esclusiva. Si tratta dell’area i cui confini sono stati oggetto di definizione e dichiarazione unilaterale nel 2005 dall’allora Governo di Tripoli e che si estende più di 62 miglia oltre il limite delle stesse acque territoriali libiche. La necessità di un confronto sul tema è emersa alla luce della recente vicenda del sequestro dei pescherecci “Afrodite Pesca” e “Matteo Mazzarino”, entrambi iscritti al Compartimento Marittimo di Mazara del Vallo, da parte delle Autorità Libiche. Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato, fra gli altri, il Direttore Generale della Pesca del MIPAAFT, Riccardo Rigillo, rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri, del III Reparto dello Stato Maggiore della Marina e del III Reparto della Capitanerie di Porto, si è affrontato il problema della sicurezza per i pescatori italiani, ed in particolari quelli siciliani che storicamente esercitano attività di pesca in quell’area. La situazione infatti è attualmente poco tranquilla anche per l’incertezza politica che regna nello Stato Nordafricano; ciò comporta il serio rischio che avvengano nuovi sequestri da parte di non ben precisate autorità militari. Al fine di non correre inutili rischi per gli equipaggi e per i pescherecci, il Ministero degli Affari Esteri e quello delle Politiche Agricole invitano alla massima prudenza evitando l’area libica interdetta alla pesca.

Il Distretto della Pesca e Crescita Blu, attraverso il suo presidente, Nino Carlino, si associa all’appello delle autorità, invitando le società armatoriali che esercitano l’attività di pesca nella zona antistante le coste libiche a prestare particolare attenzione e ad evitare di entrare nella sua zona di protezione della pesca.

“Il momento è particolare – commenta il presidente di Agripesca Sicilia Tony Scilla – sono in corso trattative complesse tra il Governo Italiano e quello Libico. Si deve quindi scongiurare qualsiasi tipo di tensione che potrebbe condizionare negativamente questo periodo di incontri bilaterali. Uno di questi incontri è previsto a Palermo nel prossimo mese di novembre.  Serve quindi che i motopesca siciliani facciano molta attenzione a non trovarsi negli spazi di pesca a rischio. Agripesca dal canto suo farà giusta opera di sensibilizzazione tra i suoi associati. Serve anche una opportuna, specifica ed efficace vigilanza pesca, da parte delle autorità competenti italiane, soprattutto nel Canale di Sicilia, nelle zone particolarmente a rischio, per assicurare la sacrosanta serenità e tranquillità agli equipaggi nell’esercizio della loro complicata attività lavorativa”.

Condividi su: