Emergenza idrica nel trapanese, per Schifani “tutto risolto”, ma i Comuni restano in allerta. E le dighe?

redazione

Emergenza idrica nel trapanese, per Schifani “tutto risolto”, ma i Comuni restano in allerta. E le dighe?

Condividi su:

lunedì 01 Dicembre 2025 - 07:26

Un “colpo magico” e l’emergenza idrica che da lunedì aveva messo sotto stress l’intera provincia di Trapani viene dichiarata conclusa. A comunicarlo è il coordinatore della Cabina di regia regionale e dirigente generale della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, che annuncia il ritorno ai turni ordinari di distribuzione e la sospensione del servizio straordinario di autobotti. Secondo Cocina, la fase critica sarebbe stata superata nelle scorse ore al termine di sei giorni di interventi incessanti che hanno mobilitato uomini, mezzi e strutture da tutta la Sicilia. La Protezione civile ha infatti attivato il Centro di coordinamento regionale e i Coc comunali, che hanno gestito l’invio di decine di autobotti – alcune con capacità fino a 30 mila litri – garantendo rifornimenti continui ai cittadini. Le prime stime parlano di circa 600 carichi effettuati, pari a 5,5 milioni di litri d’acqua distribuiti e quattromila utenze servite.

Dalla diga Garcia alla rete: cosa è successo

La crisi era scoppiata dopo la riduzione dei prelievi dalla diga Garcia, scesi da 370 a 200 litri al secondo a causa di una revisione delle stime del volume utile comunicate dal Consorzio di bonifica. Un taglio che aveva fatto crollare la portata dell’acquedotto Montescuro per il Trapanese da 510 a 340 litri al secondo, lasciando interi comuni con rubinetti a secco. A invertire la rotta sono stati i lavori straordinari disposti dalla Cabina di regia e realizzati rapidamente da Siciliacque:

  • attivazione a pieno regime del dissalatore di Trapani (100 l/s);
  • messa in funzione del nuovo pozzo Staglio (25 l/s);
  • interconnessione tra gli acquedotti Montescuro e Bresciana, con un apporto complessivo di circa 30 l/s, reso possibile anche da riparazioni che hanno recuperato ulteriori dispersioni.

Nel frattempo proseguono gli interventi già programmati: la nuova stazione di pompaggio dall’invaso Arancio al Garcia – che dovrebbe garantire fino a 200 litri al secondo – e la condotta di collegamento dei pozzi Inici, con altri 40 litri al secondo attesi in ingresso nel sistema trapanese.

Schifani ringrazia, ma i comuni non esultano

Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha elogiato il lavoro svolto sul campo: «Ringrazio volontari, Comuni, vigili del fuoco e Corpo forestale. Sei giorni di impegno instancabile che hanno permesso di assicurare rifornimenti continui e ripristinare la normalità. Un esempio di efficienza e collaborazione al servizio della comunità». Una normalità, però, ancora fragile. Perché se l’emergenza “ufficialmente” sembra alle spalle, nei territori resta la necessità di una gestione prudente.

Trapani e i turni: la razione continua

A Trapani, infatti, la distribuzione idrica procede ancora a turnazione:

  • 1 dicembre: Centro Storico
  • 2 dicembre: Trapani Nuova

Il Comune continua inoltre a garantire 17 l/s di supporto idrico alle comunità d’ambito. Il servizio autobotti della Protezione civile rimane attivo solo per eventuali emergenze. Per criticità e urgenze è possibile contattare il numero comunale: 320 4311674.

La provincia dei paradossi: cantieri infiniti, sprechi e dighe che sversano

La domanda che circola tra i cittadini è semplice: l’emergenza è davvero conclusa? La sensazione diffusa è che, in un territorio segnato da una gestione idrica quasi sempre emergenziale, la soluzione sia più apparente che definitiva. Perché restano irrisolti i nodi strutturali: perdite di rete ingenti, cantieri eterni, dighe – come la Trinità o la Garcia – che in pieno inverno continuano a sversare milioni di metri cubi d’acqua per mancanza di infrastrutture di collegamento e invasi mai completati. Così, dopo l’ennesimo allarme rientrato “per miracolo”, Trapani e la sua provincia restano sospese tra interventi tampone e problemi che si ripresentano puntualmente ad ogni variazione dei flussi idrici. La vera domanda, ancora una volta, è la stessa: quanto durerà stavolta il ritorno alla normalità?

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta