È accaduto in un primo pomeriggio di Marsala, in una strada che percorriamo tutti i giorni: via Salemi, direzione centro. Una donna, al volante con il finestrino abbassato, si ritrova due uomini che le puntano un coltello. Le intimano di consegnare il denaro, poi fuggono. Tutto in pochi secondi. Ma lo spavento, quello no, non passa. È rimasto addosso a lei e a tutti noi che oggi abbiamo letto, ascoltato, commentato. Sì, perché l’episodio è inquietante non solo per la violenza in sé, ma per ciò che racconta: di una città dove cresce una sensazione di insicurezza, dove la paura diventa un’abitudine e c’è sempre meno fiducia nelle istituzioni. Sui social, dopo la notizia, è esplosa la rabbia e una sorta di “giustizia fai da te”.
C’è chi scrive “bisogna camminare armati”, chi invoca “organizziamoci tra cittadini”, “10 anni di sinistra ci ha portato a questo” (in realtà sono molti meno), “Penso di andare al poligono così cammino armata”, “in centro camminando si vedono solo extracomunitari”, “Sotto la macchina come sottiletta”, “Io li aspetto, ho tutti i 4 i finestrini aperti”. Altri propongono ronde, falchi, telecamere: “I negozi chiudono, la città è uno zombie”. Qualcuno, più razionale, prova a ricordare che la sicurezza è compito dello Stato, non dei singoli. Ma è proprio questo il punto: quando lo Stato appare lontano, quando i sindaci sembrano impotenti, la delinquenza, la criminalità e i comportamenti emulati dominano, il rischio è che a vincere non sia la legge, ma la paura. E la paura, lo sappiamo, è un pessimo consigliere. Perché autorizza tutti a farsi giustizia, a trasformare la diffidenza in regola, la violenza in risposta. È chiaro che serve una reazione, ma non di pancia.
Serve che la Prefettura convochi una task force intercomunale, perchè l’allarme sicurezza lo si avverte in tutte le città trapanesi, in tutto il Paese, a dire il vero. Il sindaco può farsi portavoce, ma non può sostituirsi alle forze dell’ordine. Chi diceva – come prima – che la colpa è della sinistra, dovrebbe ricordare chi in questo momento è al Governo e quanto brevi siano stati gli esecutivi di sinistra e in gran parte – vedi le coalizioni trasversali di Monti e di Draghi – tecnici. Forse è il caso di adottare una massiccia lente di ingrandimento per meglio vedere come sia tutto così imponente e potente e noi, qui, in questo profondo Sud, così piccoli.