Le Egadi dicono no al Parco. Legambiente: “Scelta miope, vogliono gestire loro i lauti fondi”

redazione

Le Egadi dicono no al Parco. Legambiente: “Scelta miope, vogliono gestire loro i lauti fondi”

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venerdì 15 Agosto 2025 - 07:00

Anche Legambiente vuole dire la sua sul Parco delle Egadi. Con una nota, Letizia Pipitone ricostruisce la vicenda: “Non è la prima volta che accade, negli anni 80 del secolo scorso impugnarono addirittura al Tar l’inserimento delle isole Egadi nel piano regionale delle riserve, e, incredibilmente, i giudici amministrativi gli diedero ragione. Speravano cosi di poter edificare ovunque e in parte, soprattutto a Favignana, ci sono anche riusciti. Oggi la motivazione ufficiale è ancora più assurda ed anacronistica: non vogliono perdere la gestione esclusiva dell’area marina protetta“. Poi l’affondo su quello che si pensi sia il vero motivo: “Vogliono che solo il loro mare sia protetto? No, vogliono gestire da soli e come meglio gli pare i lauti fondi destinati alla gestione dell’area marina. Se infatti, venisse davvero istituito il parco nazionale, dovrebbero condividere con gli altri comuni, ricadenti nell’area del parco, gestione e risorse economiche. Mi verrebbe da dire: ma non vi vergognate a dirlo? No, non si vergognano perché come tutte le comunità isolane, (compresi noi che viviamo sull’isola maggiore) si sentono perennemente a credito nei confronti di tutti gli altri. Nelle isole minori, si sa, scuola, sanità, mobilità, servizi ecc, sono diritti non sempre garantiti. Non stupisce, pertanto, che difficoltà e isolamento, abbiano forgiato un carattere isolano non propriamente generoso e aperto al resto del mondo. Ciò ovviamente non li giustifica”.

L’appello ai politici locali.e regionali

Parole dure, ma che contestualizzano anche la scelta della politica egadina di dire no al Parco. Ed infine, Legambiente fa un appello alla politica (tutta): “Sarebbe tuttavia compito della politica, delle istituzioni, ed anche delle associazioni, spiegare loro che ampliare la platea dei cittadini che potrebbero beneficiare, anche economicamente, di strumenti efficaci di tutela del territorio contribuirebbe anche a migliorare la qualità della loro vita proprio in relazione alla qualità e quantità di quei servizi a cui loro hanno diritto come tutti. Per capirlo, anziché dire no aprioristicamente, sarebbe bastato chiedere ai comuni ricadenti nei confini dei parchi nazionali di quali e quanti vantaggi beneficiano. Quello che accade invece è che nessuno sta facendo niente per sconfiggere il pregiudizio che il parco limiterebbe i benefici per la comunità isolana anziché accrescerli”.

Il Partito Democratico trapanese ha addirittura inserito nella recente mozione congressuale l’impegno a rendere effettiva la legge che istituì il Parco – continua Pipitone – ma mi chiedo come intende perseguire l’obiettivo se il sindaco delle Egadi, sostenuto dal PD e i consiglieri comunali del partito hanno votato no al Parco? Non mi resta pertanto altro da fare che rivolgere un appello ai dirigenti del PD, degli altri partiti del centro sinistra e delle associazioni ambientaliste: se ritenete davvero che il Parco nazionale sia un vantaggio per il territorio e i cittadini della nostra Provincia, anziché incontrare i soliti pochi sedicenti rappresentati locali dei partiti, provate a parlare con le persone direttamente. So che non si fa più da anni, e nessuno si ricorda più come si fa, ma non è difficile farlo, basta andare nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nelle scuole , nei bar , nelle case delle persone e in tutti i luoghi in cui è possibile parlare con la gente. Fare politica, in fondo, è questa cosa qui”.

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Un commento

  1. Cara Pipitone, apprezzo e condivido di solito le sue iniziative, ma mi chiedo cosa ha a che fare la Laguna dello Stagnone, le Saline di Marsala, Mozia, Lilybeo, con il Parco delle Egadi

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