Conosciamo lo stemma di Trapani: le torri, la falce e gli archi, i simboli della città

redazione

Conosciamo lo stemma di Trapani: le torri, la falce e gli archi, i simboli della città

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venerdì 08 Agosto 2025 - 07:00

Lo stemma della città di Trapani è molto più di un semplice simbolo araldico: è un racconto scolpito in immagini, una sintesi visiva della storia, della geografia e dell’identità di una città nata e cresciuta sul mare. Al suo interno troviamo cinque torri, una falce, tre archi e il mare: elementi carichi di significato, che ci parlano della forma del territorio, delle antiche difese, dell’importanza dell’acqua e della vita marittima.

La falce: l’origine del nome e della città

Il più antico dei simboli dello stemma è la falce, elemento distintivo che ha dato il nome stesso alla città. Trapani infatti deriva dal greco Drepanon, che significa proprio falce. Questo perché la costa su cui sorge la città disegna una curva naturale, simile alla lama di una falce che si protende nel mare. Non è solo una curiosità geografica: questa forma ha da sempre influenzato la vita, l’economia e la difesa del territorio.

Gli archi: acqua e protezione

Sotto la falce, nello stemma, emerge un porticato con tre archi, l’ultimo dei quali è interrotto. Questi archi sono interpretati in due modi: da un lato, potrebbero rappresentare l’antico acquedotto che, sin dal XIV secolo, portava l’acqua alla città da Erice, forse passando per l’attuale Via Archi. Dall’altro, potrebbero essere un riferimento simbolico alle fortificazioni che cingevano la città, a protezione dei suoi abitanti.

Le cinque torri: difesa e identità

In cima allo stemma si stagliano cinque torri, di cui una – la seconda da sinistra – più alta delle altre. Queste torri evocano la cinta muraria dell’antica Trapani, che aveva forma quadrilatera e negli angoli ospitava torri di avvistamento. Le torri rappresentate sono:

  • Torre Vecchia, situata nei pressi dell’ex monastero di Badia Nuova, inizio di via delle Arti.
  • Torre del Castello di Terra, di origine punica, collocata nell’attuale Piazza Vittorio Veneto. La sua facciata è ancora visibile da via Dante Alighieri.
  • Torre Pali, oggi scomparsa, si trovava nel quartiere San Pietro. Prendeva il nome dai pali infissi nel terreno dai pescatori.
  • Torre dell’Orologio (o Porta Oscura), situata in via Torrearsa. Ospita un affascinante orologio astronomico con quadranti del sole e della luna.
  • Torre Peliade, anche nota come Colombaia, è la torre più alta dello stemma, posta idealmente fuori dal quadrilatero delle mura. Sorge su un’isoletta davanti al porto ed è uno dei monumenti simbolo della città.

La Colombaia e la Torre di Ligny: sentinelle del mare

La Colombaia è una struttura storica che risale alla Prima guerra punica, fatta costruire dal generale cartaginese Amilcare Barca intorno al 260 a.C. Durante la dominazione borbonica fu trasformata in carcere, funzione che mantenne fino al 1965. Il nome “Colombaia” si deve alle numerose colombe che vi trovavano rifugio. Oggi è oggetto di progetti di recupero grazie all’iniziativa dell’Associazione Salviamo la Colombaia.

A completare il quadro marinaro della città c’è la Torre di Ligny, eretta nel XV secolo come torre di avvistamento. Oggi ospita un museo e rappresenta una tappa fondamentale per chi vuole comprendere la storia marittima di Trapani e il suo ruolo nel commercio mediterraneo.

Le mura, i bastioni e le porte

La Trapani antica era circondata da mura il cui perimetro corrisponde oggi alle vie Garibaldi, XXX Gennaio, Torre Pali e Torrearsa. Un tempo, la città era una vera e propria isola, separata dalla terraferma da un canale navigabile e accessibile solo tramite un ponte.

Con gli Aragonesi, la città si ampliò: furono aggiunti nuovi rioni come San Nicola e Palazzo, costruite nuove strade come Rua Grande (oggi Corso Vittorio Emanuele) e Rua Nuova (via Garibaldi), e rafforzate le difese con bastioni. Di questi restano visibili:

  • Il Bastione Imperiale (o di Sant’Anna), visibile dal Viale delle Sirene, completato dagli Spagnoli nel XVII secolo.
  • Il Bastione Conca, all’inizio delle mura di Tramontana.
  • Il Bastione dell’Impossibile, all’inizio della via Ammiraglio Staiti, restaurato di recente. Il nome sembra derivare dalla difficoltà della sua costruzione o dalla sua apparente inespugnabilità.
  • Il Bastione del Castello di Terra, parzialmente conservato dietro l’attuale edificio della Questura.

Anche le porte erano numerose (tra 11 e 12), ma oggi ne restano soltanto due: Porta Oscura, la più antica, forse già esistente ai tempi dei Cartaginesi, e Porta Botteghelle, detta anche Porta Ossuna, che oggi conduce alla spiaggia e al porticciolo sotto le mura di Tramontana. Di altre, come Porta Serisso, resta solo il nome.

Un’identità scolpita tra storia e mare

Lo stemma di Trapani ci racconta di una città fortificata, strettamente legata al mare e alla sua forma unica. Un luogo in cui la natura, la storia e la cultura si fondono. Non è un caso che accanto a Porta Ossuna oggi sorga il gruppo marmoreo della Madonna degli Abissi, protettrice di chi lavora e vive sul mare. Anche questo è un simbolo dell’identità profonda dei trapanesi, che da secoli guardano all’orizzonte con fierezza e devozione.

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