Tra oggi e giovedì 24 luglio, il Sud Italia sarà interessato da una marcata ondata di calore. Le elaborazioni modellistiche indicano l’arrivo di masse d’aria roventi dal Nord Africa, con particolare impatto su Sicilia e Calabria. La soglia dei 50°C non è mai stata toccata in Europa, anche se, teoricamente, il clima attuale non lo renderebbe impossibile. Secondo le proiezioni numeriche, nei prossimi giorni si potrebbero registrare temperature di 28-30°C alla quota isobarica di 850 hPa, che corrisponde a circa 1500 metri di altitudine in libera atmosfera. Si tratta di valori molto elevati, capaci di generare un significativo potenziale di riscaldamento al suolo. Tuttavia, una massa d’aria calda in quota non implica automaticamente temperature eccezionali al livello del suolo. Perché il calore si traduca in massime estreme, è necessaria la concomitanza di altri fattori locali.
’esperienza meteorologica ci mostra che valori record al suolo si raggiungono solo quando, oltre alla presenza di aria molto calda in quota, si sommano condizioni come venti di compressione (ad esempio venti di caduta o fenomeni di subsidenza), un terreno estremamente secco che facilita l’accumulo di calore, cieli sereni e un’irradiazione solare intensa. Queste circostanze possono manifestarsi più facilmente in alcune zone interne della Sicilia, come l’area compresa tra Catania, Siracusa e Caltanissetta. Va però sottolineato che non tutti i modelli previsionali concordano nel delineare scenari così estremi. Anticipare un nuovo record assoluto di temperatura resta un’operazione complessa, soprattutto con diversi giorni di anticipo. I modelli globali e regionali offrono una gamma di scenari plausibili, ma la precisione si riduce quando si cercano dettagli estremi, come una temperatura massima di 48 o 50°C.