La Federazione nazionale FARE (Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera) ha manifestato forte preoccupazione riguardo al decreto assessoriale 2104/2025, che attua la legge regionale 6/2025 e introduce nuovi requisiti per le strutture extralberghiere in Sicilia.
Criticità del Decreto
Secondo numerosi operatori locali e la stessa Federazione FARE, il decreto impone obblighi considerati eccessivi e, in alcuni casi, applicati retroattivamente. Le principali misure contestate includono:
- Obbligo di dotare le strutture di defibrillatori.
- Presenza di televisori da 32 pollici in ogni alloggio.
- Personale bilingue obbligatorio.
- Restrizioni sul numero di posti letto e sui servizi igienici.
Impatto sulle Strutture
La Federazione giudica queste disposizioni inadeguate rispetto alla realtà dell’ospitalità diffusa siciliana. Secondo FARE, tali regole rischiano di penalizzare le piccole strutture familiari e i modelli di accoglienza radicati nei territori, favorendo l’irregolarità e scoraggiando gli operatori che lavorano con serietà.
“In gioco c’è un modello di accoglienza radicato nei territori, foriero di lavoro, riscatto e speranza, che va difeso e valorizzato, non soffocato da norme burocratiche e decontestualizzate,” ha dichiarato Elia Rosciano, presidente della Federazione FARE.
Richieste della Federazione
FARE si dichiara favorevole a una regolamentazione chiara e trasparente, ma sottolinea che questa non deve compromettere la sostenibilità economica né la coerenza con il contesto sociale e urbano della Regione. Le regole, secondo la Federazione, dovrebbero favorire la crescita del settore, non spingere alla chiusura o all’abbandono del mercato da parte degli operatori regolari.
La Federazione chiede quindi:
- L’immediata sospensione dell’attuazione del decreto.
- L’apertura di un tavolo tecnico di confronto con le rappresentanze del settore.
- La riscrittura del testo normativo, puntando su equilibrio, proporzionalità e valorizzazione dell’accoglienza extralberghiera.
FARE rinnova inoltre la disponibilità a collaborare con le istituzioni regionali per trovare soluzioni condivise e sostenibili, nel rispetto della normativa, della libertà d’impresa e delle specificità del territorio siciliano.