Disagi Carcere Trapani, i sindacati alzano la voce: “Via alle azioni di protesta”

redazione

Disagi Carcere Trapani, i sindacati alzano la voce: “Via alle azioni di protesta”

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venerdì 04 Luglio 2025 - 15:52

I sindacati della Polizia Penitenziaria di Trapani passano dalle parole ai fatti. Dopo aver atteso dieci giorni senza ricevere risposte, annunciano ufficialmente l’avvio delle azioni di protesta preannunciate al Provveditore regionale durante l’incontro del 23 giugno a Palermo. “Lo avevamo detto chiaramente – dichiarano i segretari provinciali Gaspare D’Aguanno (Sappe), Rocco Parrinello (Sinappe), Fausto Caruso (Osapp), Vito La Torre (UilPa PolPen), Arcangelo Poma (Uspp) e Dario Schifano (Fns Cisl) – avremmo atteso dieci giorni, ma di fronte al silenzio istituzionale siamo costretti ad avviare le mobilitazioni”.Il Dipartimento di Roma e, a cascata, il Provveditorato della Sicilia – spiegano – includono nella forza operativa ben 26 unità di Polizia Penitenziaria che in realtà sono assegnate a servizi esterni. Questo trucco contabile gonfia artificialmente l’organico e penalizza ulteriormente il carcere di Trapani, che riceve così meno rinforzi di quelli necessari”. Un problema, sottolineano, che si protrae da oltre dieci anni e che ha avuto un ulteriore peggioramento con l’apertura del nuovo padiglione “Adriatico”, che ha aumentato la capienza del carcere di ben 250 detenuti senza però un conseguente adeguamento del personale in servizio.

Allarme sicurezza e condizioni strutturali

Non meno grave è la situazione relativa alla sicurezza e alle strutture. I sindacati lamentano la totale assenza di un reparto di isolamento, fondamentale per la gestione di detenuti con problematiche psichiatriche o soggetti pericolosi sottoposti al regime 14-bis. “La mancanza di un reparto dedicato – concludono i rappresentanti sindacali – mette a serio rischio la sicurezza del personale, che continua a lavorare in condizioni estreme, con turni massacranti di 8, 10, perfino 12 ore consecutive”. Infine, viene lanciato un durissimo monito sulle condizioni del reparto “Mediterraneo”: “Se si trattasse di una struttura privata – affermano – sarebbe già stata chiusa dalle autorità sanitarie. La situazione è drammatica”.

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