“Con riferimento alle recenti dichiarazioni del Sindaco Giacomo Anastasi sullo stato delle spiagge libere di Petrosino e, in particolare, sul tratto in prossimità di piazza Biscione, riteniamo doveroso intervenire per ristabilire la verità dei fatti e respingere con fermezza i toni sprezzanti e strumentali usati per screditare un impegno civico reale, volontario e duraturo”. E’ quanto afferma il gruppo di minoranza al comune petrosileno.
“Il tratto di arenile di cui si discute non è, né è mai stato, un “lido privato”. Al contrario, è sempre stato accessibile a tutti, cittadini di Petrosino e non, proprio grazie al lavoro quotidiano di numerosi volontari e una associazione che, per mesi ogni estate, si sono fatti carico della pulizia, del decoro e della fruibilità di quella zona. Nessun guadagno, nessun privilegio, solo spirito di servizio e amore per il territorio. Coraggio ci vuole ad affermare il contrario – afferma Marcella Pellegrino a nome del suo gruppo di minoranza Libertà per Petrosino formato anche da Roberto Bonomo e Laura Sanguedolce -. Se un’istituzione arriva ad affermare che il Biscione fosse considerato un lido privato, significa che “non conosce né il territorio” né le persone che lo vivono ogni giorno”.
Sempre secondo l’opposizione: “Sarebbe sufficiente stare qualche ora in mezzo alla gente per capire la realtà. E basterebbe farsi raccontare, da chi c’era, da chi ci lavora, da chi lo vive, com’era il Biscione prima dell’impegno civico che lo ha reso un luogo accogliente per tutti. La memoria collettiva è viva e parla molto più delle ricostruzioni propagandistiche. Definire “pretestuosa” una legittima osservazione su 100 metri di spiaggia, frequentati ogni giorno da famiglie, bambini, turisti, e liquidare tutto come polemica politica è un chiaro tentativo di sviare l’attenzione dalla realtà. Denigrare chi ha a cuore il territorio e chi ha sempre lavorato sul campo con tono arrogante non è solo scorretto: è inutile. Perché l’evidenza è sotto gli occhi di tutti. E arrampicarsi sugli specchi non cambia i fatti. Ricordiamo inoltre che, se è vero che chi ha una casa al Biscione può “andare altrove”, come suggerito dallo stesso sindaco, è altrettanto vero che quelle stesse persone pagano le tasse, la TARI e tutte le imposte comunali a Petrosino. Hanno quindi diritto a chiedere decoro, servizi e rispetto. Non si può chiedere il contributo dei cittadini e poi invitarli, con leggerezza, ad andarsene altrove”.
Poi un ultimo messaggio: “Non basta allestire un palco o organizzare eventi per mascherare l’incuria. La spiaggia è un bene comune e lasciarla ai rifiuti e alla trascuratezza è un segno di disinteresse verso cittadini e turisti. Prima dello spettacolo, servirebbe il rispetto. Noi continueremo a difendere quel tratto di costa come bene comune, come spazio di tutti, e a vigilare affinché non venga abbandonato o cancellato sotto il peso della propaganda. Perché la vera tutela del territorio si fa con i fatti, non con i comunicati, o con chiacchiere sterili”.