Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta sui contributi concessi dall’Assemblea Regionale Siciliana, che rischia di trasformarsi in un vero e proprio “vaso di Pandora” per la maggioranza di centrodestra che sostiene il presidente Renato Schifani. Dopo il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno (accusato di corruzione) l’attenzione dei magistrati si concentra adesso anche sull’assessora al Turismo della Regione Siciliana, Elvira Amata, indagata dalla procura di Palermo. “Siamo tranquilli, convinti della estraneità ad ogni addebito”, afferma all’agenzia Dire il legale di Amata, Stefano Campanella. L’assessora ha scoperto di essere indagata perché ha ricevuto un avviso di proroga delle indagini.
Amata, esponente messinese di Fratelli d’Italia, guida il Turismo dal gennaio 2023. Ad inizio legislatura era stata designata alla guida dell’assessorato ai Beni culturali, poi lo scambio di deleghe con il compagno di partito Francesco Scarpinato, che in un primo momento era stato posto alla guida dell’assessorato al Turismo.
Nel frattempo, stamattina ha presentato le dimissioni Sabrina De Capitani, portavoce del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Finita nell’occhio del ciclone negli ultimi giorni, anche per via di alcune dichiarazione quantomai inopportune finite sotto l’osservazione dei magistrati, Sabrina De Capitani è indagata dalla procura di Palermo nell’ambito della stessa inchiesta sui contributi a eventi e associazioni concessi dal Parlamento siciliano sotto diverse forme. De Capitani ricopriva il ruolo di portavoce di Galvagno dal dicembre del 2022.
Sulla vicenda si registra l’intervento della deputata del M5S Roberta Schillaci, vicecapogruppo pentastellata all’Ars: “L’inchiesta giudiziaria che coinvolge la presidenza dell’Assemblea regionale siciliana sta assumendo, giorno dopo giorno, contorni sempre più delicati, che suscitano legittime domande e richiedono una riflessione seria sul ruolo e sulla funzione di rappresentanza della massima istituzione parlamentare della nostra Regione. In un momento così cruciale, con alle porte le prossime manovre finanziarie, l’Assemblea deve potersi esprimere con piena autorevolezza, al riparo da ogni ombra o elemento di opacità che possa indebolirne la credibilità agli occhi dei cittadini. Occorre trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche, da orientare esclusivamente per rispondere con efficacia ai bisogni reali dei territori siciliani. Il parlamento siciliano è un’istituzione che rappresenta l’intera comunità regionale e proprio per questo va protetto, preservato e posto nelle condizioni migliori. Riteniamo che ogni valutazione ed eventuale passo indietro, utili a salvaguardare il prestigio e la piena operatività dell’Assemblea, debbano essere presi in considerazione con spirito istituzionale e senso di responsabilità, in attesa che la magistratura faccia il suo corso”.