Un’emergenza silenziosa ma dirompente sta mettendo in ginocchio il comparto turistico e commerciale della città di Marsala: il blocco degli scarichi autotrasportati presso il Depuratore Comunale. Un problema tecnico e logistico che rischia di compromettere la stagione turistica in corso e danneggiare gravemente decine di strutture ricettive, in un territorio già penalizzato dalla storica assenza di una rete fognaria capillare.
Una rete fognaria carente e costi alle stelle
La maggior parte del territorio marsalese non è servita da una rete fognaria pubblica. Di conseguenza, le strutture turistiche – dai B&B agli agriturismi, passando per case vacanza e resort – si affidano ai servizi di autospurgo per lo smaltimento delle acque reflue. Un servizio già costoso, che ha visto tuttavia un’impennata senza precedenti a causa del drastico abbassamento della soglia di conferimento giornaliero presso il depuratore comunale: dai 400 metri cubi iniziali si è passati a soli 50 mc. Questa drastica riduzione ha costretto le ditte di autospurgo a rivolgersi al depuratore di Castelvetrano per il conferimento dei reflui, con un conseguente aggravio di tempi e costi. I costi aggiuntivi, come prevedibile, vengono interamente scaricati sulle strutture turistiche, che si ritrovano a dover affrontare una spesa quadruplicata per un servizio essenziale.
L’allarme dell’Associazione Strutture Turistiche
A farsi portavoce del disagio è l’Associazione Strutture Turistiche (AST) di Marsala, che ha inviato una nota formale all’Amministrazione Comunale per denunciare l’insostenibilità della situazione. “Siamo nel pieno della stagione turistica – afferma il presidente dell’AST, Gaspare Giacalone – e molte strutture non sanno come affrontare la gestione dei reflui. Il rischio è di dover chiudere o ridurre i servizi proprio quando l’afflusso di visitatori è al massimo”. L’associazione sottolinea che l’estensione del servizio di conferimento anche alla domenica non ha prodotto miglioramenti significativi. L’AST chiede quindi un intervento straordinario, invocando l’intervento della Protezione Civile o addirittura dell’Esercito, oltre al supporto economico e logistico della Regione Siciliana.
Le richieste: più conferimenti e soluzioni mobili
Le proposte immediate dell’AST sono chiare: alzare la soglia di conferimento almeno a 200 mc giornalieri e garantire un diritto di precedenza alle imprese turistiche per evitare il collasso di un comparto strategico per l’economia locale. In parallelo, l’associazione propone l’uso di depuratori mobili per il trattamento preliminare delle acque reflue, una soluzione tampone in attesa che vengano avviati interventi strutturali più duraturi. “Non ci è possibile attendere i lenti tempi della burocrazia – conclude Giacalone –. Serve una risposta urgente per non mandare in fumo mesi di lavoro e investimenti”.