L’assessore Guaiana: “Trapani sta cambiando, i cantieri parlano, non i post”

Carmela Barbara

L’assessore Guaiana: “Trapani sta cambiando, i cantieri parlano, non i post”

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giovedì 05 Giugno 2025 - 06:54

Trapani non è più la stessa. E non è un modo di dire. Strade, scuole, piazze, palazzi storici, impianti sportivi, illuminazione pubblica, mobilità sostenibile, rete idrica, frazioni: ogni settore della città è stato attraversato da una trasformazione profonda, silenziosa ma concreta. In questa lunga intervista, l’assessore ai Lavori Pubblici Enzo Guaiana racconta con passione, dati alla mano, sette anni di lavoro amministrativo che hanno portato Trapani ad essere – in proporzione alla sua popolazione – il Comune che ha ricevuto più fondi pubblici in Italia. Ma il vero risultato, sottolinea, non è tanto nella cifra ottenuta, quanto nell’impatto reale e tangibile degli interventi: “I finanziamenti si sono trasformati in cantieri aperti, opere completate, infrastrutture moderne e servizi più efficienti. È questa la differenza tra chi annuncia e chi realizza”.

Assessore Guaiana, Trapani ha attratto una quantità record di finanziamenti pubblici. Come si è costruito questo successo?

Abbiamo lavorato con una visione chiara, programmazione puntuale. Non abbiamo lasciato nulla al caso. I fondi non piovono dal cielo: bisogna saperli cercare, progettare, rispettare le scadenze, e soprattutto avere pronte delle idee forti. Abbiamo partecipato a ogni bando utile, dai PNRR ai fondi europei, regionali e statali. Ma non ci siamo fermati lì: abbiamo trasformato questi fondi in opere vere. Oggi a Trapani ci sono cantieri avviati ovunque, e molti interventi sono già completati.

Parliamo di scuola. È uno dei settori dove state intervenendo con più forza.

Stiamo intervenendo su otto edifici scolastici, in modo profondo: non si tratta di semplice manutenzione, ma di messa in sicurezza strutturale, adeguamento sismico, miglioramento energetico, accessibilità. Parliamo dei plessi di Via Terenzio, Viale Marche, San Francesco d’Assisi, Rubino-Fulgatore, Don Bosco, Livio Bassi, Leonardo Da Vinci e Guglielmo Marconi. In ogni intervento, abbiamo posto attenzione alla qualità dell’ambiente scolastico, perché sappiamo quanto incida sul benessere e sull’apprendimento degli studenti, e sulle condizioni di lavoro del personale.

Passiamo alla riqualificazione urbana. Dove si concentra l’azione?

Abbiamo realizzato la pista ciclabile urbana che collega si collega a quella di Erice. È un segnale importante: vogliamo favorire una mobilità dolce, moderna, sostenibile. Abbiamo riqualificato Villa Pepoli e Villa di Viale Marche con interventi di efficientamento energetico, restituendole alla cittadinanza in condizioni migliori, sia sul piano estetico sia funzionale. Anche il Parco di Via Marsala è stato oggetto di un intervento simile. Spazi pubblici che diventano vivibili, fruibili, sicuri. Ma la vera sfida è nel centro storico.

Il centro storico è da sempre un nodo delicato. Cosa state facendo?

Abbiamo costruito una strategia di rilancio che guarda sia all’aspetto paesaggistico che a quello strutturale. La Torre di Ligny, simbolo della città, è stata oggetto di un importante intervento: rifacimento del prospetto e installazione di pali artistici, che presto saranno estesi a tutto il centro storico, per uniformare il decoro urbano. I lavori di rifacimento del basolato in Via Botteghelle e Via Cucuzzella sono quasi terminati. Abbiamo operato anche sui sottoservizi idrici e fognari, approfittando dei cantieri per intervenire in profondità. A breve partiranno i lavori per Piazzetta Ghiaccio e per l’area lungo le Mura di Tramontana: un luogo dimenticato per decenni, che restituiremo alla città.

C’è un intervento a cui è particolarmente legato?

Sì, il nuovo varco sul mare in Via Serraglio. Un’opera simbolica. Parliamo di un accesso diretto al mare che la città attendeva da anni, in un’area strategica per il turismo e la ristorazione. Era una promessa fatta ai cittadini e oggi è realtà. Migliora non solo l’estetica della zona, ma anche la funzionalità, la fruibilità, il valore urbanistico e commerciale del quartiere. È un intervento semplice nella forma, ma straordinariamente potente nel significato.

E nel campo della cultura e dello sport?

Siamo riusciti a sbloccare e completare interventi che attendevano da tempo. Il Teatro Pardo è stato oggetto di lavori di recupero. Abbiamo dotato il Campo CONI di un nuovo impianto di illuminazione, realizzato uno skate park al Campo Aula per i più giovani, adeguato la palestra Pinco e completato l’efficientamento energetico della piscina comunale di Via Tenente Alberti. Sono strutture pubbliche importanti, spesso trascurate in passato, che adesso sono moderne, sicure, fruibili.

Il patrimonio storico è un altro asse strategico. A che punto siamo?

Stiamo ristrutturando Palazzo Lucatelli e abbiamo avviato i lavori su Palazzo D’Alì. Il Padiglione Liberty sarà anch’esso interessato da un intervento di valorizzazione. Sappiamo che la memoria di una città passa anche dai suoi edifici storici. Vogliamo che tornino a vivere, e che siano parte di un centro storico dinamico, vissuto, turistico.

Cosa può dirci sui progetti PINQUA e la riconversione di alcune aree?

I due PINQUA, cioè i Programmi Innovativi per la Qualità dell’Abitare, sono in fase esecutiva e mirano a rigenerare interi quartieri come quello di Cappuccinelli. Inoltre, abbiamo in programma la riconversione dell’area dell’ex Centro Comunale di Raccolta e del Mercato del Contadino: un’opera che partirà a giugno 2025. Anche qui si tratta di restituire funzioni nuove a luoghi sottoutilizzati.

Un altro progetto ambizioso riguarda l’illuminazione pubblica. A che punto siamo?

Siamo a buon punto. Stiamo riqualificando completamente l’intero impianto di illuminazione pubblica. Oltre al risparmio energetico ed economico – che per le casse comunali è fondamentale – stiamo uniformando l’estetica urbana con la sostituzione di pali, bracci e lanterne, soprattutto nel centro storico. Questo garantisce una città più sicura, ordinata e bella.

E sul fronte energia?

Stiamo introducendo impianti fotovoltaici e sistemi di telecontrollo su edifici pubblici attraverso i progetti “Bresciana 2023” e “Ville 2024”. Puntiamo su un’amministrazione sostenibile, che consuma meno e meglio. È una svolta ambientale, ma anche economica: meno bollette, più autonomia.

Il Servizio Idrico è stato un tema critico per anni. Cosa è cambiato?

Grazie allo sblocco dell’avanzo vincolato, siamo intervenuti in modo serio. Abbiamo investito 600.000 euro sul depuratore, realizzato impianti di sollevamento in Via Marsala e Via Tunisi e, soprattutto, abbiamo progettato il rifacimento delle fognature nella zona della Torre di Ligny: un’opera che partirà tra pochissimi giorni. Abbiamo inoltre completato interventi strutturali sui pozzi di Inici e di Bresciana.

Le frazioni spesso lamentano abbandono. Come rispondete?

Con i fatti. A Fulgatore abbiamo avviato l’adeguamento sismico e la manutenzione straordinaria della scuola Rubino. A Xitta, la Piazza Marano sarà riqualificata con una nuova recinzione e giochi per bambini. Abbiamo anche avviato la realizzazione della strada Baglietto in Contrada Baglio Nuovo, che servirà insediamenti agricoli locali. Le frazioni fanno parte della città, e devono essere trattate con pari dignità.

Una bella notizia: in arrivo 9 nuovi autobus. È confermato?

Sì, è confermato. È l’ennesimo finanziamento che abbiamo ottenuto. I 9 nuovi autobus sono già nell’autorimessa dell’ATM e rappresentano un passo decisivo per una mobilità più moderna ed efficiente. Significa meno attese, più comfort, meno emissioni.

Guardando avanti, quali sono i prossimi obiettivi?

Abbiamo ottenuto 800.000 euro dal bando “City Branding” per progettare interventi all’interno della nuova FUA (Funzional Urban Area). Tra questi: Ciclovia urbana (1,5 milioni), Adeguamento scuola Via Terenzio (2,5 milioni), Paline elettroniche intelligenti e pannelli informativi (600.000 euro), Nodo di interscambio Ex SAU (5 milioni), Parcheggio Piazzale Ilio (5 milioni), Sistema ZTL e monitoraggio qualità dell’aria (200.000 euro). Progetti pronti, con visione strategica, che arricchiranno ulteriormente l’offerta urbana.

L’opposizione, però, critica spesso il vostro operato. Come risponde?

Purtroppo, oggi c’è un clima di sfiducia diffusa verso la politica. Chi non ha proposte cavalca la protesta. Ma il nostro lavoro parla da sé. Gli slogan lasciamoli a chi non ha contenuti. I cittadini vedranno – e già stanno vedendo – le trasformazioni. Noi preferiamo far parlare i cantieri, non i post. Chi oggi critica dovrà presto ricredersi.

Una frase per riassumere questa stagione amministrativa?

Abbiamo messo tanta carne a cuocere, e ora il profumo comincia a sentirsi. Non è una città di promesse, è una città in trasformazione. E sarà sempre più vivibile, sostenibile, inclusiva e bella. Per tutti.

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