Elezioni Egadi, Sammartano: “Ho perso io, ma non è tutta farina del loro sacco”

Carmela Barbara

Elezioni Egadi, Sammartano: “Ho perso io, ma non è tutta farina del loro sacco”

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lunedì 02 Giugno 2025 - 06:45

Non cerca scuse, ma nemmeno rinuncia a una lettura lucida e tagliente del voto che ha sancito la sua sconfitta. Con 1.116 voti alla lista Egadi Meravigliose, Francesco Sammartano non è riuscito a conquistare la fascia tricolore delle isole Egadi. All’indomani delle elezioni, l’ex candidato sindaco analizza gli errori, le dinamiche sotterranee e ciò che, secondo lui, ha inciso realmente sull’esito delle urne. Un’intervista a cuore aperto, in cui si mescolano amarezza, consapevolezza e un futuro già in trincea tra i banchi dell’opposizione.

Sammartano, cosa non ha funzionato in questa campagna elettorale?

È venuto meno l’appoggio esterno, quello su cui avevamo realmente fa o affidamento. Dalla sinistra storica, che pensavamo potesse sostenerci, non sono arriva segnali di rilievo. I nostri candidati, quelli legati a Gaspare Ernandez, hanno retto, ma senza il supporto esterno tutto si è complicato. Persino Gerardo Gibarosa si aspettava numeri ben più forti.

E sulle singole isole? A Marettimo il pareggio è stato sorprendente.

Francamente sì, mi aspettavo di vincere bene. A Levanzo ho dovuto affidarmi a persone che, evidentemente, non avevano seguito. E Marettimo… 181 a 181, è un risultato che sfiora l’assurdo. Non c’è nulla da interpretare lì: è un caso, ma un caso significativo. Vito Vaccaro era forte, ma gli altri avevano uno zoccolo duro, che alla fine ha prevalso. È quasi scientifico.

Il 55% di affluenza è un dato in linea con altre realtà. Ma lei lo legge in modo diverso.

Sì, perché sulle isole pesa una distorsione grave: quella dei residenti fittizi. Gente che non vive qui tutto l’anno e finisce comunque per decidere le sorti di chi le isole le abita quotidianamente. In altri contesti il 55% può essere fisiologico. Qui no. Qui è un segno di debolezza. Quelle persone non conoscono i reali bisogni degli isolani e spostano il voto solo in base alla convenienza.

A Favignana, dove pure eravate forti, 89 voti di scarto. Se lo aspettava?

No, per nulla. È stata una sorpresa amara. Ma sa, quando si vince, si vince tutti insieme. Quando si perde, perde il capo. E dunque, ho perso io.

A cosa si riferisce quando dice “l’ora legale insegna”?

All’idea che forse un approccio più serio alla gestione pubblica ha fatto paura. Mi consenta di dirlo: è così. Ci sono dinamiche che voi giornalisti non conoscete nei dettagli, che sono state sotto la lente degli investigatori e che potrebbe tornarci. Mi riferisco in particolare alla vicenda legata alla direzione dell’Area Marina Protetta. Non è un buon viatico per chi comincia un’amministrazione. È tutto molto anomalo.

Adesso sarà il capo dell’opposizione. Quale sarà il vostro approccio in Consiglio?

Faremo un’opposizione giusta, puntuale, rigorosa. Maria Sinagra è stata la più votata dell’intero Consiglio comunale, con 384 preferenze. Sarebbe un bel segnale se il sindaco Pagoto la proponesse alla presidenza del Consiglio. Se davvero intende aprire al dialogo, questo sarebbe il gesto più coerente. Intanto, alla prima seduta presenterò la proposta di modifica del regolamento per istituire la Commissione di Vigilanza e Trasparenza Amministrativa. Favignana non ce l’ha. Anche questa, mi permetta, è un’anomalia. E noi intendiamo rimediare.

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