Aumento Tari a Erice, Toscano: “Paghiamo l’inerzia del centrodestra regionale”

Carmela Barbara

Aumento Tari a Erice, Toscano: “Paghiamo l’inerzia del centrodestra regionale”

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giovedì 29 Maggio 2025 - 07:06

L’aumento del 6,5% della TARI ha scatenato polemiche roventi in città, ma la sindaca Toscano non indietreggia e risponde punto per punto. In un’intervista senza filtri, difende la manovra come “inevitabile”, attribuisce le responsabilità alle inefficienze regionali, e attacca un’opposizione che definisce “priva di contenuti e ossessionata dai social”. Nessuna marcia indietro sugli incentivi per la differenziata: “Separare i rifiuti non è più un’eccezione da premiare, è un dovere civico”. Poi rassicura sulla tenuta della maggioranza e rilancia: “Noi amministriamo, loro cercano un like”.

Sindaca Toscano, l’aumento della TARI del 6,5% per il 2025 ha sollevato un acceso dibattito in città. Può spiegare nel dettaglio ai cittadini quali sono le cause concrete che hanno reso inevitabile questo rincaro.

L’aumento della TARI del 6,5% è il risultato diretto di tre fattori: l’impennata dei costi di conferimento, causata dalla chiusura temporanea della discarica di Trapani Servizi, che ci ha costretto a trasportare i rifiuti fino a Catania, con un costo di 370 euro a tonnellata; gli adeguamenti ISTAT obbligatori; e le spese straordinarie per bonifiche ambientali, richieste spesso proprio da chi oggi finge indignazione. Abbiamo scelto un aumento progressivo, spalmato su due anni, per tutelare le famiglie. Altri Comuni hanno imposto aumenti anche del 20% in un solo colpo, ma chi oggi cavalca il malcontento omette volutamente questi dati. E omette anche che il problema rifiuti in Sicilia è diventato una valanga nell’ultimo decennio, proprio mentre la Regione è governata dal centrodestra. La verità è che la Tari sta aumentando ovunque. I Comuni, per legge, devono coprire integralmente i costi del servizio. Con le discariche chiuse a fasi alterne e un sistema regionale fragile, incapace di approvare un piano rifiuti, ci ritroviamo a dover avere a che fare coi privati che impongono i propri costi, spedendo rifiuti, come accaduto, fino in Sicilia orientale. E questo, inevitabilmente, pesa sulle tasche di tutti.

Molti cittadini hanno espresso forte disappunto per l’abolizione degli sconti sulla TARI legati al conferimento differenziato al CCR. Non ritiene che questa scelta rischi di disincentivare i comportamenti virtuosi in tema ambientale? È prevista una revisione di questa decisione?

No, non è prevista alcuna revisione. È stata una scelta necessaria, imposta da un aumento spropositato dei costi di trattamento, come già detto. A questo si aggiungono i continui tagli statali e regionali. Solo dal Ministero dell’Interno, nei prossimi cinque anni, subiremo una decurtazione di quasi mezzo milione di euro. In questo contesto, mantenere la premialità avrebbe significato caricare ulteriori costi sulla collettività. L’aumento della TARI sarebbe stato ben più elevato. Non potevamo consentirlo. Quella misura aveva senso in fase sperimentale, anni fa. Oggi la raccolta differenziata è una pratica consolidata e il porta a porta funziona. Il CCR resta attivo, ma non possiamo più permetterci di incentivare economicamente ciò che ormai dovrebbe essere un dovere civico. Dopo più di dieci anni, separare correttamente i rifiuti non è un’eccezione da premiare, ma una responsabilità che appartiene a tutti.

Il ritiro all’ultimo momento della delibera in Consiglio Comunale ha evidenziato tensioni nella sua maggioranza. Qual è oggi la reale tenuta politica della Giunta, e come risponde alle accuse dell’opposizione che parla di “manovre per garantire i numeri”?

L’opposizione gioca una partita tutta mediatica, priva di contenuto e coerenza. Prima contestano la proposta di ritiro della delibera da parte dell’assessore, poi disertano in blocco la seduta successiva. E subito dopo rilasciano dichiarazioni infuocate. È questa la loro idea di politica? Una continua ricerca di visibilità a scapito della verità? La misera ricerca di un like, nella speranza che si tramuti in un consenso elettorale in più rispetto al giorno precedente? Non vedo altre spiegazioni. Parlano di “manovre per garantire i numeri”, ma sono loro a praticarle: con assenze strategiche, con uscite dall’aula al momento giusto, con pressioni sui consiglieri di maggioranza. È il classico gioco delle parti, ma la differenza è che noi restiamo concentrati sull’amministrare, loro sulla loro immagine. La nostra maggioranza tiene. È compatta e responsabile. E lo sarà sempre di più. Le chiacchiere dell’opposizione non cambiano i fatti.

Le recenti dimissioni dell’assessore Mauro e la nomina di Vito Milana, così come la possibile uscita del consigliere Vultaggio, sono viste da alcuni come “aggiustamenti” politici. Cosa risponde a chi accusa l’amministrazione di anteporre gli equilibri interni alle esigenze della cittadinanza?

Chi parla di “aggiustamenti politici” banalizza il ruolo delle istituzioni. L’avvicendamento di un assessore o le possibili dimissioni per proprie ragioni di un consigliere sono forse modi per “anteporre gli equilibri interni alle esigenze della cittadinanza”? Sono dinamiche fisiologiche, che non incidono minimamente sul lavoro quotidiano dell’amministrazione. Le esigenze della cittadinanza si affrontano con impegno, presenza, serietà. E noi lo stiamo facendo, in un momento storico difficilissimo per gli enti locali, stretti tra tagli sempre più pesanti e risorse sempre più scarse. Di questo bisognerebbe parlare, non certo delle dimissioni di Mauro, di quelle paventate di Vultaggio, o dell’ingresso in giunta di Milana. I cittadini giudicheranno dai risultati, non dai gossip di chi non ha davvero altro da dire.

In un clima politico così acceso, come intende ristabilire un dialogo costruttivo con l’opposizione e con i cittadini per affrontare insieme le sfide, a partire da quella, urgente, della gestione dei rifiuti e della sostenibilità economica dei servizi?

Con questa opposizione è impossibile dialogare. Attaccano a prescindere, spesso sul piano personale. Non fanno proposte, non avanzano soluzioni, non partecipano al sano confronto. Preferiscono i post sui social ai tavoli istituzionali, e quando vengono smentiti, cancellano pure i commenti. Creano casi politici e amministrativi partendo da fatti personali e privati. Riconducono la propria mediocre attività amministrativa alla citazione di norme e leggi. Si riempiono la bocca e riempiono carte con parole come “esposto”, “denuncia”, “querela”, “Anac”, “anticorruzione” e similari, ma non ci fanno nessuna paura. Aizzano i cittadini contro l’amministrazione, ignorando volutamente gli sforzi compiuti ogni giorno per garantire servizi essenziali con risorse sempre più limitate. Ma noi non seguiamo quella logica distruttiva. Noi parliamo con i cittadini, non da oggi. E continueremo a farlo. È con loro che vogliamo costruire soluzioni, condividere scelte, affrontare le difficoltà. Non con chi lavora solo per vederci fallire.

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